Nuovo decreto PNRR. Le principali misure

Il provvedimento ha il compito di snellire ulteriormente la governance del PNRR e accelerare la spesa dei fondi europei. Il Governo deve infatti accelerare l’attuazione per raggiungere gli obiettivi fissati entro fine giugno (27 obiettivi: 20 milestone e 7 target) da cui dipende la quarta rata di fondi europei, da 16 miliardi. Il terzo decreto PNRR dovrebbe intervenire innanzitutto sul taglio dei tempi tecnici e amministrativi e sulla rimozione degli ostacoli per realizzare concretamente gli investimenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Le misure principali:

• nuova governance del PNRR: accentramento dei poteri di controllo e monitoraggio nelle mani di Palazzo Chigi e Ministero dell’Economia. Il decreto consentirà ai Ministri di sostituire le loro strutture dedicate al Piano;

• nuovo “partenariato” con i rappresentanti dei territori: laddove ci saranno temi che interessano gli enti locali e le amministrazioni territoriali, la cabina di regia sarà allargata a Massimiliano Fedriga (presidente della conferenza delle Regioni), Michele de Pascale (presidente Upi), Antonio Decaro (presidente Anci) e al sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

• procedure più rapide: previsto il dimezzamento dei termini delle procedure per le opere PNRR, con un taglio drastico dei tempi dei pareri, delle intese con gli enti territoriali, delle conferenze dei servizi. Verrà inoltre avviato un processo di assunzione negli enti locali e l’allargamento degli organici dei Ministeri tramite l’assunzione di tecnici esperti con qualifiche mirate;

• nuova governance anche per i fondi strutturali europei: anche in questo caso il Governo punterebbe su un accentramento dei poteri che dall’Agenzia per la coesione territoriale – destinata a sparire – passerebbero a Palazzo Chigi.

• nuovo Codice degli Appalti: l’obiettivo finale è snellire tanto le procedure di autorizzazione quanto gli appalti veri e propri. Le opere del PNRR potranno beneficiare per altri sei mesi delle deroghe al Codice degli appalti previste dal decreto Semplificazioni del 2020;

• semplificazione per rinnovabili e idrogeno verde: iter più celere per i procedimenti assoggettati alla valutazione di impatto ambientale (VIA) e all’autorizzazione integrata ambientale (AIA);

• novità per l’edilizia scolastica: gli amministratori locali potranno avvalersi di supporto tecnico specialistico. Previsto un iter più veloce anche sugli interventi di riqualificazione, e si potrà procedere ad affidamento diretto per servizi e forniture di importo inferiore a 215mila euro;

• Imprese e ricerca: esonero contributivo fino a 7.500 euro per le imprese che partecipano al finanziamento delle borse di dottorato innovativo che assumono personale in possesso del titolo di dottore di ricerca;

• Banda Ultralarga: procedure semplificate per gli acquisti di beni e servizi informatici, con l’addio ai pareri Agid quando si tratta di affidamenti ritenuti strategici per gli obiettivi di trasformazione digitale previsti dal Piano. Clicca qui per la relazione illustrativa del decreto Clcca qui per il testo del decreto.

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