NEWS PNRR – RITARDI E CRITICITÀ DEL SISTEMA REGIS: ANCI CHIEDE PROVVEDIMENTI AL GOVERNO

Il decreto PA, esaminato dal Consiglio dei ministri, esclude di nuovo l’allargamento degli spazi per le assunzioni con l’eliminazione dei costi dei rinnovi contrattuali dai calcoli sui tetti di spesa. In particolare, le proposte sono state respinte dopo un negoziato tecnico con il Mef volto a semplificare la gestione di Regis, la piattaforma telematica da cui passano i controlli e quindi i fondi di ogni intervento del PNRR.

In una lettera di ANCI rivolta ai ministri dell’economia e del PNRR e al ragioniere generale dello Stato, i sindaci denunciano le inadeguatezze delle procedure chiave per portare avanti l’attuazione del Piano.

Nella lettera si evidenzia come i Comuni siano fin’ora stati i principali attuatori delle misure del PNRR, che ad oggi si è articolato prevalentemente attraverso bandi per la selezione e graduatorie per la definizione dei progetti da finanziare. D’ora in poi, nella fase che consisterà nella spesa dei fondi assegnati, si rischiano però grossi ritardi a causa, a detta dei rappresentanti degli enti locali, dell’inefficienza del sistema di rendicontazione e controllo.

Oltre alle difficoltà del sistema, che in molti casi presenta problemi di accesso per alcuni operatori e continue modifiche dell’interfaccia, nella lettera vengono sollevati anche i ritardi da parte dei Ministeri nella pubblicazione delle linee guida per la rendicontazione di molte misure e il mancato caricamento dei CUP di progetto (ossia l’identikit di ogni misura del Piano). Queste mancanze rendono così impossibile per gli operatori comunali la prosecuzione dei progetti.

Per cambiare passo, i sindaci chiedono al governo di dare 15 giorni di tempo ai ministeri per completare l’inserimento in Regis dei dati sui progetti degli attuatori, e 30 giorni per pubblicare su Italia Domani i manuali operativi e al Mef per attuare le norme sull’accesso, anche diretto, degli attuatori alle anticipazioni dei fondi: esattamente il contenuto dell’emendamento che mercoledì non è riuscito a farsi largo in Senato fra i correttivi al decreto Pnrr-3.

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