Siglato l’aggiornamento del protocollo sicurezza COVID-19 sui luoghi di lavoro e il protocollo per le vaccinazioni in azienda

Nella tarda serata del 6 Aprile, governo e Parti sociali hanno sottoscritto due importanti documenti, scaricabili in calce a questo post, sulla lotta alla pandemia in corso.

Il primo documento sottoscritto è un aggiornamento del protocollo sulla sicurezza già sottoscritto il 24 aprile dello scorso anno da tutte le parti sociali.

Il protocollo è stato manutenuto in funzione dei mutamenti legislativi che nel corso dell’ultimo anno ci sono stati. Il protocollo ha, infatti, dimostrato un’elevata efficacia se si considera che i contagi avvenuti sui luoghi di lavoro, a gennaio 2021, erano solo il 5,8% del totale. Aggiornare il protocollo ha quindi una duplice funzione: renderlo coerente con il contesto di riferimento e mantenere alta l’attenzione sul tema.

Tra i punti di novità più significativi, illustrati da una circolare che trovate in calce a questo post, vi è l’importante chiarimento della necessità comunque di un tampone anche dopo un isolamento di 21 giorni per tornare in azienda, da parte di un lavoratore risultato positivo, oppure ancora che in azienda il dispositivo minimo di protezione per le vie aeree è la mascherina chirurgica e che non sono dunque più utilizzabili dispositivi diversi e di protezione inferiore.

Chiarito anche che per il rientro dopo eventi di Covid con conseguenze mediche è necessaria una nuova visita di idoneità da parte del medico competente.

Il secondo documento invece definisce le modalità per la vaccinazione dei lavoratori all’interno delle aziende: obiettivo del protocollo è quello di estendere la possibilità di creare degli hub vaccinali all’interno delle aziende, rivolti ai lavoratori delle stesse, per raggiungere numeri importanti in termini di vaccinazioni di massa.

Il piano naturalmente è legato all’ampia e auspicata fornitura di vaccini e si inserirà all’interno della strategia vaccinale nazionale. Le aziende quindi potranno aderire volontariamente al piano, mettendo a disposizione spazi, personale e attrezzature, a loro carico, mentre il governo, per il tramite delle Regioni, fornirà gratuitamente i vaccini.

I requisiti minimi per l’attivazione dell’hub vaccinale saranno oggetto di apposite linee guida in corso di approvazione e che saranno presto rese disponibile in forma definitiva.

Le imprese, come specifica l’apposita circolare allegata anch’essa a questo post, possono anche aderire in forma aggregata o stipulare convenzioni con strutture sanitarie private accreditate a cui inviare il proprio personale.

Le micro e piccole imprese invece possono aderire alla rete degli ambulatori della medicina del Lavoro che INAIL mette a loro disposizione.

Per la gestione dei dati sanitari e per garantire il corretto flusso delle informazioni e la privacy dei lavoratori, nonché per la fase vera e propria di anamnesi, somministrazione e osservazione il Medico Competente aziendale svolge un ruolo centrale nella campagna vaccinale.

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