Romagna, 8 luglio 2025 – “Le valutazioni del ministero della Cultura relative al Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo non ci sorprendono. Si allineano infatti perfettamente con un disegno chiaro e preciso attuato da questo governo: un attacco deliberato a una parte del mondo culturale, in particolare a chi si occupa di innovazione, ricerca e valorizzazione del legame con i territori”. È il commento di Legacoop Romagna alla nuova ripartizione del Fondo decisa dalla Direzione generale Spettacolo del ministero della Cultura, in seguito alle valutazioni effettuate dalle commissioni Danza, Musica, Circo e Teatro. Ripartizione dalla quale molte realtà del settore sono state penalizzate o addirittura escluse.
“Quanto emerso dalle valutazioni della commissione ministeriale – per il Teatro, ndr – è eclatante. Il caso di Ravenna Teatro – cooperativa da sempre riconosciuta nei bandi ministeriali come eccellenza nazionale per la qualità del proprio lavoro – è significativo e purtroppo non isolato”, commenta l’associazione delle cooperative romagnole.
“Ci preoccupa, inoltre, il completo disinteresse della commissione stessa riguardo alle dimissioni di tutti i componenti designati dalla Conferenza Unificata in rappresentanza della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, dell’UPI e dell’ANCI“, prosegue il comunicato di Legacoop Romagna. In seguito alla nuova ripartizione del fondo, tre dei sette componenti della commissione Teatro si erano infatti dimessi.
“È oggettiva l’assoluta assenza di attenzione e supporto che questo governo, giorno dopo giorno, dimostra verso un settore fondamentale e strategico per il nostro Paese. Diverse scelte vengono prese con la consapevolezza di impattare negativamente sull’operatività di molte realtà artistiche. Ne è una prova, ad esempio, la scomparsa dei riferimenti a innovazione, rischio culturale e dimensione internazionale. Questo non solo penalizza chi va oltre le mere logiche commerciali, ma disattende anche le finalità alla base di queste tipologie di finanziamenti pubblici. Tutto ciò porterà a tagli importanti che avranno un impatto su posti di lavoro e qualità dell’offerta ai cittadini”, commenta ancora Legacoop Romagna.
Secondo l’associazione, “questo modo di agire desta un forte campanello d’allarme, ancor di più se pensiamo che il territorio romagnolo vedrà due importanti realtà come le città di Forlì e Cesena candidarsi a Capitale della Cultura 2028. Non vorremmo che il contenuto della proposta, che siamo sicuri sarà seria e di valore, non venisse valorizzata e giudicata nel merito, ma condizionata solo da logiche lontane dalla qualità della candidatura”.
In attesa di capire a quanto effettivamente ammontino i tagli definitivi da parte del governo, conclude la nota, “constatiamo ancora una volta come la Regione si sia dimostrata attenta al mondo culturale. Gli oltre 30 milioni di euro di contributi confermati per il triennio 2025-2027 all’interno del bando regionale nell’ambito del programma triennale per lo spettacolo dal vivo (per la prima volta oltre 10 milioni l’anno), di cui quasi 4 milioni per l’anno in corso destinati a sostenere 58 attività di teatro, rappresentano, nel silenzio del ministero, l’unica risposta a chi in questo momento ha subito penalizzazioni pretestuose e ingiustificate”.