L’iniziativa arriva sugli scaffali dei punti vendita Coop grazie a un prodotto simbolico e popolare come una confezione multipla di fazzoletti di carta. 400mila confezioni con cinque parole: Ascolto, Amore, Rispetto, Consenso, Fiducia che l’Accademia della Crusca aiuta a interpretare e attualizzare
Firenze, 7 maggio 2025 – Prosegue la campagna “Dire, fare, amare” promossa dalla Coop a favore dell’obbligatorietà dell’educazione affettiva nella scuola. In questi giorni in tutti i punti vendita Coop è in vendita una confezione multipla di fazzoletti di carta proposta in edizione speciale con le 5 parole chiave della campagna Ascolto, Amore, Rispetto, Consenso, Fiducia. Il prodotto è stato scelto perché può arrivare in moltissime case (400mila confezioni pari alla rotazione di circa 3 mesi) come mezzo di informazione e di sensibilizzazione sul tema.
Secondo il sondaggio “La scuola degli affetti” promosso da Coop in collaborazione con Nomisma: 9 italiani su 10 ritengono che l’insegnamento scolastico possa contribuire alla prevenzione di fenomeni di odio, emarginazione, finanche violenza di genere. A partire anche dalla tenera età, dato che un genitore su due immagina che il percorso dell’educazione alle relazioni possa iniziare già dalla scuola elementare e debba essere affidato a figure professionali, insegnanti e psicologi, le cui capacità e conoscenze sono riconosciute. E se volessimo avere la cartina tornasole tra coloro, seppur una minoranza, che non vogliono l’educazione alle relazioni come materia scolastica obbligatoria il motivo principale per il 49% è proprio il timore che possa essere trattata con superficialità. Tra i banchi, insomma, molte competenze richieste ma niente tabu. Tanto che, per 9 genitori su 10 i programmi scolastici di educazione alle relazioni dovrebbero parlare sia di rapporti con i partner che di rapporti in generale che di informazione sessuale (anatomia del corpo, malattie sessualmente trasmissibili, metodi contraccettivi e consenso nelle relazioni sessuali).
Una fotografia della realtà molto lontana dalle ultime recenti disposizioni in materia promosse dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che non apre sul principio dell’obbligatorietà di questa materia (l’Italia è uno dei pochi Paesi europei a non averla) e introduce il vincolo dell’approvazione delle famiglie per quelle iniziative di formazione su questa materia peraltro a carattere puramente extracurricolare e dunque lasciate alla libera offerta dei singoli istituti scolastici.