Striscia di Gaza: dalle cooperative di Legacoop 106mila Euro per la realizzazione di campi estivi destinati alle bambine e ai bambini vittime della guerra

Roma, 9 settembre 2025 – “Ringrazio di cuore le cooperative, i soci e i lavoratori per aver voluto dimostrare concretamente la loro solidarietà alle bambine e ai bambini della striscia di Gaza, le vittime più fragili dell’immane tragedia che colpisce la popolazione palestinese e ferisce la coscienza di chiunque abbia a cuore il rispetto della dignità e della vita umana. Auspichiamo che le istituzioni, a livello internazionale, intensifichino il loro impegno ed assumano iniziative decise per far cessare al più presto il massacro in corso e per ristabilire la pace e la giustizia. Nel frattempo, esprimiamo il nostro sostegno alla Global Sumud Flotilla, una missione umanitaria che merita l’apprezzamento e la tutela per tutti coloro che l’hanno promossa e che vi partecipano”.

Simone Gamberini, presidente di Legacoop, commenta così i risultati della campagna, promossa a luglio, per la raccolta di fondi a sostegno dell’iniziativa di solidarietà che WeWorld-GVC, con il supporto della fondazione svedese Akelius Foundation, ha deciso di attivare per aiutare bambine e bambini della striscia di Gaza, realizzando campi estivi con attività di socializzazione e di educazione.

La campagna ha permesso di raccogliere, nell’arco di un mese, 106mila Euro.

Grazie a questo contributo, WeWorld è riuscita ad ampliare il proprio intervento nel settore educativo a Gaza, utilizzando i fondi raccolti per la realizzazione di campi estivi per bambine e bambini, con attività di socializzazione e attività di educazione informale per aiutarli a colmare, almeno in parte, i due anni di scuola persi a causa del conflitto.

Ogni campo estivo, della durata di un mese, ha un costo di circa 13.500 euro e permette a WeWorld di coinvolgere dai 60 ai 70 bambini, fornendo loro anche il pasto e kit scolastici.

Centinaia di bambini e bambine stanno già frequentando i campi e tanti altri li raggiungeranno presto. Gli educatori e le educatrici coinvolte nelle attività sono stati formati per affrontare al meglio i traumi che i bambini hanno subito e con cui devono confrontarsi quotidianamente: le condizioni estreme in cui stanno vivendo avranno gravissimi impatti a livello psicologico, sulle loro capacità di socializzare e di vivere in gruppo.

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