“Per l’economiæ della pace”, a Perugia l’evento promosso da Legacoop Umbria per definire il ruolo della cooperazione nei conflitti attuali

Perugia, 11 ottobre 2025 – Si è svolto sabato 11 ottobre, presso la Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni a Perugia, il convegno “Per l’economiæ della pace”, promosso da Legacoop Umbria nell’ambito di “Verso la biennale dell’economia cooperativa”, un percorso di confronti e approfondimenti tra istituzioni, politica, economia, mondo accademico e società civile, per definire il ruolo delle cooperative nelle diverse aree tematiche d’attualità.

L’iniziativa si fa promotrice di un messaggio: l’economia può e deve essere motore di pace. A tal proposito il presidente di Legacoop Umbria, Danilo Valenti, durante l’introduzione ha ricordato che nel mondo sono ancora attivi 56 conflitti, e il costo economico globale per le spese di guerra nel 2024 ha superato i 2,7 miliardi di dollari, il dato più alto registrato dalla fine della guerra fredda. Valenti definisce questo meccanismo “paradosso” perché secondo lui:“le nostre società spendono più per distruggere che per costruire, mentre i settori fondamentali come sanità, istruzione e servizi sociali restano sottofinanziati”. “È tempo di ribaltare questa logica: liberare risorse dai conflitti e investirle nel dialogo, nella cooperazione e nello sviluppo sostenibile”, ha dichiarato.

L’evento è stato suddiviso in tre panel di confronto, legati da un unico filo conduttore: la ricerca di modelli economici fondati sulla pace.

Il primo panel, ha messo a confronto gli analisti geopolitici Fabrizio Maronta e Greta Cristini, che hanno spiegato gli effetti che producono sul mercato le instabilità globali. Secondo i due studiosi queste ultime hanno caratteristiche antiche e moderne allo stesso tempo, e stanno ridefinendo le regole dell’innovazione tecnologica, dell’industria militare e dell’economia.

Il secondo panel, “Economia della pace”, ha visto gli interventi di Teresa Masciopinto, presidente della Fondazione finanza etica, dell’economista Raul Caruso, e del presidente della Fondazione PerugiAssisi (promotrice della Marcia della pace), Flavio Lotti. Durante il dibattito è stato evidenziato come la pace venga messa a rischio quando la democrazia si indebolisce, soprattutto con la scomparsa dei “corpi intermedi” (associazioni, sindacati, cooperative che fanno da ponte tra cittadini e istituzioni), che crea terreno fertile per la nascita di conflitti e tensioni sociali.

Al terzo dialogo hanno partecipato la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, Jean Fabre della Task Force ONU, fra’ Giulio Cesareo del Sacro convento di Assisi e il presidente nazionale di Legacoop Simone Gamberini. Nel dibattito è stato sottolineato che la pace non deve essere costruita solo dai governi, ma deve anche nascere dal coinvolgimento diretto dei popoli, tramite la cooperazione. A tal proposito Jean Fabre ha criticato la logica della competizione che domina l’economia moderna, ricordando che solo un’economia fondata sulla cooperazione e sulla responsabilità sociale può davvero risolvere i problemi dei cittadini e generare benessere collettivo.

“Noi siamo per l’inclusione. Siamo per la costruzione di un mondo che abbia nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica i suoi punti di riferimento. E oggi lo scenario vede la cooperazione fra i principali costruttori di pace, con un modello economico e di sviluppo che mette al centro le persone”, ha dichiarato Gamberini.

L’evento è poi proseguito con “Parole di Pace”, un dibattito sulla pace e sui conflitti attuali organizzato da Generazioni Legacoop Umbria, l’associazione dei cooperatori under 40. 

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