Mase – pubblicata la relazione sulla situazione energetica nazionale con i dati riferiti al 2022. Online anche i dati del GSE sul mix energetico nazionale per gli anni 2021-2022

È disponibile online la Relazione annuale 2022 sulla situazione energetica nazionale, redatta dal gruppo di lavoro istituito presso il Dipartimento energia del ministero dell’Ambiente, composto sia da rappresentanti istituzionali che settoriali con esperienza riguardo ai temi trattati. Si tratta di un documento consuntivo che illustra l’andamento del settore energetico nell’anno di riferimento. 

Nel complesso, nel 2022, la domanda primaria di energia, a causa della crisi internazionale dovuta dalla guerra in Ucraina, è diminuita del 4,5% attestandosi a 149.175 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio (ktep), a fronte di un fabbisogno dell’anno precedente pari a 156.179 kept, ed è stata soddisfatta per il 37,6% dal gas naturale, per il 35,7% da petrolio e prodotti petroliferi, per il 18,5% da rinnovabili, per il 5% da combustibili solidi, per il 2,5% da energia elettrica, per lo 0,8% da rifiuti. Inoltre, la quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è aumentata dal 73,5% del 2021 al 79,7% del 2022, a conferma della dipendenza del nostro Paese da fonti di approvvigionamento estere.

Il fotovoltaico nel 2022 ha raggiunto il suo record storico con 28 TWh di produzione. Le fonti rinnovabili di energia hanno trovato ampia diffusione in tutti i settori (elettrico, termico, trasporti). La quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata intorno al 19%, gli investimenti in nuovi impianti sono in aumento attestandosi su valori di circa 4 miliardi di euro, con ricadute occupazionali che registrano 23mila unità di Lavoro per le FER elettriche e 35mila per le FER termiche. Nel settore elettrico, è aumentato l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica, in crescita del 12%, che per la prima volta raggiunge quella idraulica in termini di contributo alla produzione complessiva di energeia elettrica FER, entrambe intorno al 28%. In termini di efficienza energetica invece, sono stati registrati una riduzione dei consumi finali 2,5 Mtep e un incremento del risparmio energetico di 0,174 Mtep, mentre gli investimenti ammontano a 8,5 miliardi di euro e le ricadute occupazionali superano le 100mila unità.

Quanto alla produzione nazionale, è stata registrata una riduzione pari all’8% sull’anno precedente, attribuibile soprattutto alla contrazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, causata dal crollo dell’idroelettrico per fenomeni climatici avversi, e alla minore produzione di petrolio e prodotti petroliferi. Il maggior apporto alla produzione è stato dato dal termoelettrico non rinnovabile che, con una crescita del 7,9% rispetto al 2021, ha rappresentato circa il 64,8% del totale dell’energia prodotta, mentre è stato registrato un minimo storico nella produzione idroelettrica che è sceso del 36,6%, attestandosi a 30,1 TWh.

In relazione al consumo delle famiglie italiane nel 2022, le cifre si aggirano intorno a 47mila Ktep di energia, il 2,75% in meno rispetto all’anno di riferimento, fermo restando la spesa per l’acquisto, che è aumentata del 49,9%, a fronte di un incremento dei costi all’ingrosso dell’energia pari al 165% per il gas naturale e al 142% per l’elettricità. Infine, il Mase, per analizzare e monitorare il fenomeno della povertà energetica nazionale e di individure politiche di contrasto, ha istiuito un Osservatoro ad hoc.

Il GSE inoltre, ha determinato la composizione del mix energetico nazionale dell’energia elettrica immessa in rete, relativa agli anni di produzione 2021 e 2022, con l’obiettivo di consentire a tutte le imprese di vendita di energia elettrica di comunicarlo ai clienti finali nelle fatture.

Nel 2021 le fonti rinnovabili si sono attestate al 42,80%, mentre nel 2022 al 36,84%. Il calo del 6% è dovuto prevalentemente al crollo della produzione idroelettrica che, in considerazione della siccità dell’anno scorso, si è fermata a 28 TWh (-17 TWh rispetto al 2021) e alla lieve contrazione di altre rinnovabili, come l’eolica e le bioenergie che hanno subito una flessione di 0,4 TWh (-2%) e la geotermica, che si è contratta in misura marginale (-1,6%, meno di 0,1 TWh). A compensare la diminuzione sono state la produzione termoelettrica, in aumento di 11 TWh (+6,1%), e la produzione fotovoltaica, in aumento di quasi 3 TWh (+12%).

Infine, in merito alle altre fonti primarie utilizzate nel 2021-2022, il carbone dal 5,03% è aumentanto al 9,43%; incrementati anche i prodotti petroliferi, che sono passati dallo 0,89% al 2,01%; diminuito invece il gas naturale dal 48,01% al 46,92%.

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