Manovra, Alleanza delle cooperative: “Recupero equilibrio conti pubblici punto di partenza importante, ma servono più risorse per le imprese e per le filiere colpite dai dazi”

Da rimuovere le criticità che non rendono accessibili alle cooperative le misure previste per le imprese”

Roma, 3 novembre 2025 – Il recupero dell’equilibrio dei conti pubblici è un punto di partenza importante che, però, non ci esime dall’evidenziare la necessità di rimuovere le criticità che non rendono accessibili tutte le misure alle imprese cooperative, e di prevedere più risorse per le imprese e per le filiere colpite dai dazi. È questa la posizione espressa da Alleanza delle Cooperative Italiane (Confcooperative, Legacoop, Agci), nell’audizione sul disegno di legge di bilancio 2026 (S. 1689), davanti alle commissione Bilancio di Camera e Senato.

Articolo 26 – Il divieto di compensazioni dei crediti fiscali con i contributi INPS e INAIL. Viene espressa forte preoccupazione sul divieto di compensazione dei crediti fiscali con i contributi INPS e INAIL (art. 26), in vigore dal 1° luglio 2026. “Comprendiamo le ragioni di contrasto agli abusi – affermano le cooperative – ma non il mancato rispetto per le imprese che hanno investito su Industria 4.0, Transizione 5.0, Bonus Mezzogiorno e ZES. Per cooperative e imprese agricole, che per ragioni strutturali utilizzano principalmente il canale contributivo, i crediti maturati diventerebbero inutilizzabili, paralizzando la liquidità aziendale”.

Articolo 94 – Iperammortamento. Occorre rivedere l’operatività dell’iperammortamento per l’acquisto di beni strumentali, un incentivo agli investimenti che, se non accompagnato da alcuni correttivi, rischia di produrre una selezione delle imprese beneficiarie sulla base dei regimi fiscali e, quindi, di non contribuire in maniera efficace al raggiungimento corale degli obiettivi del PNRR.

Credito Cooperativo: rischio su riserve indivisibili. Le cooperative esprimono perplessità sull’articolo 20, che introduce una presunzione di imputazione prioritaria delle distribuzioni alla riserva non distribuibile. “Non è espressamente sancita l’inapplicabilità alle BCC – evidenzia Alleanza – ma le riserve delle banche cooperative non sono distribuibili neanche idealmente. L’eventuale applicazione contrasterebbe con il divieto legale e con i principi degli articoli 45 e 53 della Costituzione”.

Sanità. Sul fronte sanitario, l’incremento del FSN di 6 miliardi di euro è giudicato “positivo ma insufficiente”. Mancano risorse per residenzialità, semi-residenzialità e assistenza domiciliare post-PNRR. “Solo 100 milioni per Alzheimer e demenza senile sono una cifra simbolica di fronte all’emergenza della non autosufficienza”.

Appalti. Urgente eliminare la disparità tra appalti di lavori e quelli di servizi-forniture sulla revisione prezzi obbligatoria, istituendo un fondo di sostegno alle stazioni appaltanti. Vanno previste anche delle misure speciali per le imprese labour intensive, una politica distintiva e meritocratica prevista e richiamata anche nel codice degli appalti.

Agricoltura, energia e logistica. Per il comparto agricolo si chiede di escludere imprese agro-meccaniche e forestali dalla nuova banca dati appalti, nuovi contributi per la raccolta del latte in zone montane e chiarimenti sul conferimento in campo. Sul fronte energia, promuovere le comunità energetiche (CER) in forma cooperativa, con chiarimenti sulla prevalenza mutualistica. Per la logistica, completare l’esclusione dalla competenza dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ART). “Condividiamo il rigore dei conti pubblici – conclude Alleanza – ma in un mare burrascoso servono più risorse per crescita e sostegno all’economia sociale, come indica l’Unione Europea. La cooperazione, riconosciuta dalla Costituzione, non può essere penalizzata da norme che contraddicono la sua funzione sociale”.

Dividendi e patrimonializzazione “Scelta controproducente”. “Netta la critica alla penalizzazione fiscale dei dividendi (art. 18): “Dopo l’abrogazione dell’ACE, si continua con una politica contraria alla patrimonializzazione delle imprese, già strutturalmente deboli in Italia. Chiediamo di escludere dall’aggravio almeno i dividendi collegati a partecipazioni strategiche, anche sotto il 10%”.

L’alleanza, nel corso dell’audizione, non ha mancato di rimarcare le richieste su tematiche quali: casa, ambiente, pesca e acquacoltura.

Condividi su:
Leggi altri articoli correlati