Legacoop Agroalimentare: ad Ancona l’incontro con i ministri della pesca di Italia, Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia per valorizzare la pesca dell’Adriatico

Elena Ghezzi (settore Pesca Legacoop Agroalimentare): “L’iniziativa è stata un passo importante per la risoluzione di questioni come inquinamento, cambiamento climatico, pesca illegale

Roma, 15 luglio 2025 – Valorizzare la pesca del Mar Adriatico con alleanze strategiche e politiche comuni tra Italia e Albania, Croazia, Montenegro e Slovenia. È stato questo il filo conduttore dell’incontro “Sostenibilità, innovazione e cooperazione nella blue economy per il mare Adriatico” che si è tenuto ad Ancona. “L’evento – spiega Elena Ghezzi referente del settore Pesca di Legacoop Agroalimentare – è stata un’occasione importante per riflettere su azioni strategiche e politiche condivise in Adriatico. Siamo grati al ministro Francesco Lollobrigida per aver coinvolto le rappresentanze settoriali: è un segnale forte di ascolto e attenzione”. Questo in quanto “di fronte a sfide inedite dobbiamo farci trovare preparati, avere una visione di lungo periodo che individui una rotta certa verso un porto sicuro e che ci aiuti a governare i processi e non subirli”, continua Ghezzi.

Particolarmente importante è stato il tema della gestione delle Risorse ittiche nell’Adriatico, “ad oggi sotto l’ombrello della Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Cgpm), che ci mette di fronte a questioni complesse”, ha spiegato Ghezzi. “Questioni che potremo e dovremo affrontare con una rinnovata cooperazione tra Paesi frontalieri: inquinamento, cambiamento climatico, pesca illegale, pressione da parte di altre attività economiche. In sostanza la vera sfida sarà quella di trovare un equilibrio tra le esigenze economiche, la protezione dell’ambiente marino e la sostenibilità a lungo termine”.

“Ad Ancona – ha concluso Ghezzi – abbiamo partecipato a un importante momento di dialogo, una tappa essenziale nella diplomazia del Bacino che, se ben governata, potrebbe fare della pesca nell’Adriatico un modello di sostenibilità per il resto del Mediterraneo”.

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