LE NOSTRE COOPERATIVE – 9 DICEMBRE 2025

Cooperativa Archeologia: conserviamo il futuro

La cooperativa, il prossimo gennaio, compirà 45 anni, fatti di un impegno continuo per qualificare l’intervento sui Beni culturali e per creare valore per i soci.

La prima innovazione della cooperativa Archeologia fu quella di impegnarsi in un ambito fino ad allora curato quasi esclusivamente dai professionisti del pubblico impiego, sviluppando, in modo verticale e altamente specializzato, l’impegno sui vari segmenti che definiscono il settore dei Beni Culturali: dalla ricerca archeologica, al restauro, alla valorizzazione e divulgazione del patrimonio storico e archeologico.

Fin dall’inizio Archeologia è attiva anche a livello internazionale: nell’area del Mediterraneo (Giordania, Libano, Israele, Tunisia, Grecia, Albania, Malta), in Asia (Cina, Pakistan, Nepal), In Inghilterra, in America Latina (Brasile, Cuba). Tra i vari interventi della cooperativa, si segnala il recente restauro del Tempio di Giove a Baalbek, in Libano, iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale dell’umanità, acquisito attraverso una gara internazionale, è stato riconosciuto dalle autorità locali e dall’Unesco come una delle migliori pratiche dell’area mediterranea, per il know-how applicato, le metodologie e le tecniche adottate.

“Questi 45 anni di attività ci permettono oggi di garantire occupazione qualificata a 250 addetti tra archeologi, restauratori, architetti e manodopera specializzata, interessati da progetti di formazione continua sia in senso professionale che gestionale”, fa sapere la cooperativa.

Accanto all’utilizzo di aggiornate tecnologie (scanner 3D, laser per la precisione, materiali biologici scelti per ridurre l’impatto ambientale, BIM) e la partecipazione a vari progetti di ricerca (Archeo 3.0 e CalARCHaide), Archeologia è convinta che l’innovazione, in questo ambito, passi dalla capacità di interpretare il proprio ruolo nel presente: quello di un’impresa sociale che mette al centro la conoscenza e la sua condivisione, in un dialogo costante tra competenze specialistiche e apertura verso il pubblico.

Oggi, le sfide del settore culturale – tra sostenibilità ambientale ed economica, innovazione tecnologica e nuovi modelli di fruizione – richiedono forme diverse di creatività, che Cooperativa Archeologia affronta con lo stesso spirito con cui ha iniziato: unire professionalità, cura e visione collettiva.

Gli ambiti di ricerca e conservazione, forse più di altri, consentono, infatti, di valorizzare la conoscenza delle radici storico-archeologiche dei territori permettendo di riappropriarsi delle proprie origini, ricostruendo così la propria memoria e rafforzando il senso di appartenenza alla propria comunità.

La conservazione anche materiale del patrimonio culturale (ricerca archeologica, restauro e recupero), consente di muoversi nella logica della conservazione/ristrutturazione invece che del consumo.

Questi fattori pongono la ricerca archeologica e il restauro dei beni culturali quali elementi fondamentali per un futuro più sostenibile: come recupero della memoria delle comunità, azione materiale per il recupero e il riuso dei beni e messaggio globale di minore consumo.

In un tempo in cui il mercato tende a ridurre la cultura a prodotto e la fruizione a consumo, Cooperativa Archeologia ribadisce un principio fondamenale: fare impresa nell’ambito dei Beni Culturali significa prendersi cura di un bene, di un territorio e delle persone che li abitano. È in questa cura che si riconosce la radice più autentica dell’innovazione: la capacità di costruire futuro partendo dalla conoscenza del passato, mettendo in rete professionalità, passione e senso civico, rendendo il patrimonio accessibile e partecipato, stimolando curiosità e senso critico.

L’innovazione è anche quella umana e organizzativa: la possibilità di far convivere generazioni, competenze e visioni diverse in un sistema cooperativo che si rigenera ogni volta che condivide obiettivi comuni.

Innovare custodendo: un equilibrio sottile, che la cooperativa continua a coltivare ogni giorno, mantenendo viva la propria missione originaria e coinvolgendo le nuove generazioni, chiamate a raccogliere un’eredità fatta di responsabilità, competenza e amore per il Patrimonio, che è bene comune.

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