Bologna, 9 luglio 2025 – Le cooperative associate a Legacoop Emilia-Romagna hanno chiuso il 2024 con risultati positivi, mostrando una crescita della produzione superiore al PIL nazionale. Per il 2025 prevale un quadro di stabilità, ma con una forte propensione agli investimenti, nonostante le incertezze economiche e geopolitiche.
Secondo il Rapporto Congiunturale presentato oggi a Bologna:
- Il 64% delle cooperative ha registrato una domanda stabile nel secondo quadrimestre 2025; solo il 16% ha visto un aumento e il 20% un calo.
- I settori abitativo, sociale e culturale si mantengono più solidi; maggiori difficoltà emergono in industria, costruzioni, servizi e agroalimentare.
- L’occupazione si conferma stabile per il 72% delle cooperative, con un 21% che prevede crescita. Solo il 7% attende una riduzione. Le imprese più strutturate offrono migliori prospettive.
In termini di investimenti, il 28% delle cooperative prevede un aumento, a fronte del 13% che ipotizza una riduzione. I comparti più dinamici sono consumo/distribuzione, abitativo, cooperazione sociale e industria.
Rimangono alcune criticità rilevanti, tra cui difficoltà nel reperire personale qualificato, alti costi energetici, inflazione sulle materie prime, tensioni di liquidità e problemi crescenti sull’export, segnalati oggi dal 28% delle imprese (erano il 22%).
Nel corso della direzione è stato presentato il “Cruscotto”, strumento sviluppato con Prometeia per monitorare le performance economico-finanziarie delle cooperative, rilevare segnali di rischio e orientare politiche di supporto, in particolare per le realtà più piccole e vulnerabili.
Secondo Daniele Montroni, presidente di Legacoop Emilia-Romagna, le cooperative dimostrano capacità di adattamento e resilienza. Il 10% della popolazione emiliano-romagnola ha un legame diretto con esse: “Investire sulle cooperative significa investire sul territorio e sulla coesione sociale”.
Simone Gamberini, presidente di Legacoop Nazionale, ha sottolineato che dopo le crisi recenti, le cooperative hanno reagito rafforzandosi patrimonialmente e restando fedeli alla loro missione, ma oggi operano in un contesto globale complesso, segnato da guerre, transizioni e tensioni commerciali. Gamberini ha richiamato la necessità di una più forte risposta politica europea, soprattutto sul fronte del mercato interno, della competitività e del welfare.
Infine, l’analisi di Prometeia ha evidenziato che tra il 2008 e il 2023 le cooperative emiliano-romagnole hanno registrato performance migliori rispetto al resto del tessuto imprenditoriale regionale, con una crescita costante del fatturato, del patrimonio e dell’occupazione, in particolare femminile (59% nelle coop Legacoop contro 40% nelle imprese tradizionali).
Oggi Legacoop Emilia-Romagna rappresenta circa 1.000 cooperative, con un valore della produzione di 31,7 miliardi di euro, oltre 2,7 milioni di soci, 280.000 dipendenti e un’incidenza sull’economia regionale che arriva al 17,9%considerando anche le imprese controllate.