Roma, 27 agosto 2025 – Nel corso di un’intervista a Sky TG24 Economia il presidente di Legacoop Simone Gamberini ha tracciato un’ampia riflessione sulle politiche industriali e sociali che l’Italia dovrebbe intraprendere, commentando gli annunci del presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Meeting di Rimini e indicando alcune priorità strategiche per lo sviluppo del nostro Paese.
Sul Piano casa, Gamberini ha accolto con favore le dichiarazioni della premier, sottolineando però come da oltre un anno e mezzo Legacoop partecipi a numerosi tavoli di confronto senza che finora si siano registrati progressi concreti. “C’è una finestra di opportunità importante”, ha affermato richiamando la necessità di politiche abitative che vadano però oltre il sostegno alle giovani coppie, ipotizzato dal primo ministro, e che coinvolgano la vasta “fascia grigia” di famiglie italiane in difficoltà abitativa.
Il presidente di Legacoop ha ribadito come il modello cooperativo possa offrire un contributo decisivo, sulla scia delle esperienze che in passato hanno consentito a tanti cittadini di accedere a case a prezzi calmierati, grazie a strumenti come fondi rotativi e partenariati pubblico-privati privi di finalità speculative. Ha ricordato, inoltre, la disponibilità di investitori come la BEI (Banca Europea per gli Investimenti) a finanziare piani di questo tipo, auspicando che “agli annunci seguano scelte concrete e un’accelerazione delle misure”.
Gamberini è intervenuto anche sul tema delle imprese per segnalare quanto il costo energetico rappresenti un fattore critico per la competitività italiana: “Paghiamo l’energia più dei nostri partner europei e questo rischia di essere un costo aggiuntivo devastante, soprattutto per le imprese più energivore”. Tra le proposte avanzate: il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, il rilancio di un vero mercato europeo dell’energia e misure di approvvigionamento comune, sottolineando che solo un approccio comunitario può garantire condizioni competitive per il sistema produttivo italiano.
Sul Piano Transizione 5.0, che destina circa sei miliardi a sostegno dell’innovazione, ha avvertito il rischio che questi fondi restino inutilizzati per ritardi attuativi, ricordando il successo del modello Industria 4.0 e proponendo “forme di premialità e meccanismi più vicini alle esigenze delle imprese”.
In chiusura, il presidente ha toccato il delicato tema della previdenza, sottolineando che il problema è di natura strutturale, legato anche alle dinamiche demografiche: “Gli assegni pensionistici futuri rischiano di essere insufficienti, occorre rafforzare la previdenza integrativa”. Ha infine auspicato un lavoro congiunto tra governo, opposizioni e parti sociali per garantire ai lavoratori di domani un adeguato potere d’acquisto al momento della pensione.