EDITORIALE – 3 NOVEMBRE 2025

Il mutualismo abitativo per una sfida europea

Di Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop Abitanti

In occasione della High-Level Conference on Affordable and Sustainable Housing, che si è svolta a fine settembre, il Commissario Europeo alla Casa, Dan Jorgensen, ha affermato: “Nei prossimi mesi presenterò un Piano europeo per l’edilizia accessibile. Questo piano non solo delineerà come l’UE può fare la differenza, ma anche come possiamo lavorare insieme – attraverso azioni a livello europeo, nazionale, regionale e locale – per rendere l’alloggio accessibile, sostenibile e dignitoso una realtà per tutti i cittadini. Ma sappiamo che i fondi pubblici da soli non possono soddisfare il fabbisogno abitativo. Gli investimenti privati devono avere un ruolo, e un ruolo vitale. C’è ampio spazio per investimenti che bilancino ritorni economici con responsabilità sociale”.

Le cooperative di abitanti potranno svolgere esattamente questo ruolo vitale nel piano casa europeo se, auspicabilmente, l’Italia sarà in grado di recepirne le opportunità dopo due anni di annunci.

Durante i lavori della Direzione nazionale di Legacoop Abitanti che si è tenuta a Roma il 29 ottobre, si è svolto un confronto con la sottosegretaria di Stato al MEF con delega all’economia sociale, Lucia Albano, il vicepresidente ANCE, Stefano Betti, Alice Pittini di Housing Europe, Ezio Micelli dell’Advisory Board Commissione Europea per il Piano Affordable Housing.

In un momento in cui, a fronte delle dichiarazioni del governo sulla mancanza di risorse per un Piano Casa, crescono le tensioni sociali legate al disagio abitativo e si moltiplicano le iniziative dal basso nelle città, è necessario continuare a individuare soluzioni percorribili per una questione ormai strutturale quale quella della crisi abitativa.

Ci troviamo in una situazione paradossale: il governo ha annunciato un piano, che ancora una volta è assente nella legge di bilancio. Nel frattempo, cresce l’emergenza abitativa, come dimostrano i numeri drammatici degli sfratti: a Milano +3.400% di richieste rispetto al 2023. Ed è ormai evidente che non è solo una crisi sociale, ma il fallimento di una visione.

Lucia Albano ha illustrato i contenuti principali del Piano d’Azione sull’Economia Sociale che il ministero ha posto in consultazione pubblica. Albano ha sottolineato come il tema dell’abitare sia oggi centrale non solo per le fasce fragili, ma anche per il ceto medio, diventando uno dei nodi dell’agenda di governo. L’abitare, ha affermato, non può più essere considerato solo come disponibilità materiale di una casa, ma come accesso a una rete di servizi e opportunità, in linea con i nuovi bisogni demografici, sociali e familiari. Nel suo intervento ha ribadito la volontà di promuovere una “sussidiarietà circolare” fondata sulla collaborazione tra istituzioni, economia sociale e mercato, utile a costruire un nuovo modello di intervento pubblico-privato nel settore abitativo. Ha inoltre richiamato l’importanza del concetto di affordability, da definire anche in termini normativi, e della valutazione dell’impatto sociale delle politiche abitative.

La sottosegretaria ha illustrato le finalità della cabina di regia istituita presso il MEF, che mette in relazione le deleghe alla valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e all’economia sociale. L’obiettivo è rendere il patrimonio pubblico una leva strategica per attrarre investimenti, evitando nuovo consumo di suolo e valorizzando beni già esistenti. Infine, ha riconosciuto il ruolo attivo di Legacoop e Legacoop Abitanti all’interno del percorso di consultazione sul Piano, sottolineando come l’abitare rappresenti un asse strategico e trasversale per tutta l’economia sociale.

Legacoop Abitanti ha presentato alcune osservazioni alla Albano sulla versione attuale del Piano d’Azione per l’Economia Sociale: ne vengono riconosciuti alcuni elementi positivi, in particolare nell’ambito degli strumenti finanziari e delle garanzie, ma va evidenziata l’assenza di una visione strategica sull’abitare. In particolare, viene giudicata debole la rappresentazione del tema abitativo come parte integrante ed essenziale dell’economia sociale e si rileva la mancata presenza esplicita della cooperazione di abitanti tra I protagonisti di questa offerta abitativa, non solo come soggetti gestori, ma come attori capaci di promuovere, realizzare e coinvestire con equity cooperativa.

La cooperazione di abitanti ha già una prima pipeline pronta di progetti, presentati alla BEI e ritenuti interessanti, che mancano tuttavia ancora di una parte di risorse a fondo perduto e soprattutto dello strumento delle garanzie, che proprio in questo Piano d’Azione per l’Economia Sociale potrebbe trovare uno spazio.

Nel corso della Direzione è stato presentato un pacchetto di 14 progetti pronti per la realizzazione, per un totale di 743 alloggi e 92 milioni di euro di investimento, già sottoposti alla BEI. I progetti prevedono una quota di mutui agevolati (57 milioni), equity cooperativa (25 milioni) e risorse pubbliche (11 milioni), ma manca ancora una leva finanziaria strutturata che consenta di dare il via alle realizzazioni.

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