Parlamento
Via libera mercoledì scorso dalla commissione Industria del Senato al parere favorevole consultivo sullo schema di decreto legislativo che introduce il Codice degli incentivi. Con riferimento all’articolo 8, in tema di premialità, il parere individua ulteriori criteri premiali – per l’erogazione di incentivi – legati alla sostenibilità ambientale, alla stabilità occupazionale del personale impiegato, agli interventi realizzati in materia di salute e sicurezza sul lavoro, alla valorizzazione del Made in Italy e al grado di innovazione delle imprese. Quanto all’obbligo di stipula di contratti assicurativi a copertura dei rischi catastrofali, la commissione ha chiesto che questa non sia un vincolo per accedere agli incentivi, ma che sia necessaria “solo al completamento dell’accesso al finanziamento da parte del beneficiario, previa individuazione di un modello di polizza definito nell’ambito di un tavolo tra ministero delle Imprese e aziende”. Proposta anche una maggiore partecipazione delle associazioni di categoria al Tavolo permanente sugli incentivi che il Codice istituisce presso il Mimit.
Sono proseguite mercoledì scorso in commissione Industria del Senato le votazioni agli emendamenti presentati al disegno di legge annuale sulle PMI: approvato in una versione riformulata l’emendamento 11.0.11 di Luca De Carlo (FdI, presidente del gruppo di lavoro) che delega il governo ad adottare, entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi di riordino e aggiornamento della disciplina dell’artigianato. Ritirate o respinte quelle in materia di iscrizione all’albo delle imprese artigiane.
Con 228 si, 37 no e 4 astenuti l’Aula della Camera ha approvato mercoledì la mozione di maggioranza a prima firma del capogruppo della Lega Riccardo Molinari (e co-firmata da tutto il gruppo) sulla riforma della PAC. L’atto chiede al governo, tra l’altro, di adottare iniziative per garantire la partecipazione attiva delle istituzioni, delle organizzazioni agricole e dei portatori di interesse nella definizione della futura programmazione post-2027, di sostenere nelle sedi di competenza l’istanza di una dotazione economica adeguata della PAC e di continuare a farsi promotore in tutte le sedi di competenza delle iniziative necessarie a mantenere la specificità della Politica agricola nell’ambito della nuova programmazione 2028-2034.
Governo
Via libera venerdì 17 ottobre dal Consiglio dei ministri al ddl bilancio 2026. Dispone interventi per 18,7 miliardi, tra le misure previste: la riduzione della seconda aliquota Irpef che dall’attuale 35% passerà al 33% con uno stanziamento nel triennio pari a circa 9 miliardi di euro, 2 miliardi di euro per gli adeguamenti salariali, la proroga per il 2026 dei bonus edilizi e lo stop alla plastic e sugar tax fino al 31 dicembre 2026. Quanto alle misure per le imprese, 4 miliardi saranno destinati alle agevolazioni per gli investimenti in beni materiali, viene rifinanziata la Nuova Sabatini che agevola l’accesso al credito per gli acquisti delle aziende e prorogata la Carta dedicata a te. Per quanto riguarda la sanità, ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, per un totale di circa 5 miliardi di euro per il 2026, 5,7 miliardi per il 2027 e quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2,4 miliardi di euro per il 2026 e 2,65 miliardi per il biennio successivo.