Roma, 10 settembre 2025 – “Abbiamo voluto organizzare questo evento di ricordo, a un anno dalla scomparsa di Clio Bittoni Napolitano, cercando di superare la dimensione dei ricordi personali e di valorizzare in modo trasversale il ruolo di Clio per il mondo cooperativo e la nostra comunità”. Ha esordito così questa mattina il presidente di Legacoop Simone Gamberini, in apertura dell’evento organizzato dall’Associazione, presso la sede di Via Guattani a Roma, a un anno dalla morte di Clio Napolitano che, oltre a essere moglie del Presidente della Repubblica Giorgio, è stata per molti anni dirigente di Legacoop, lavorando per l’ufficio legislativo e contribuendo in maniera determinante ad alcuni dei successi più importanti della storia della cooperazione.
Oltre a Gamberini, sono intervenuti il presidente di Legacoop Lazio Mauro Iengo, anche lui per molti anni al servizio dell’ufficio legislativo Legacoop; Vanda Giuliano, che è stata collega di Clio e prima donna presidente di una Legacoop territoriale, quella della Basilicata; Edwin Morley-Fletcher, già componente della presidenza di Legacoop, di cui è stato responsabile economia e finanza; Giulio Napolitano, figlio di Clio e Giorgio e docente di diritto pubblico.
“Siamo un’organizzazione di rappresentanza, ma siamo anche una comunità”, ha proseguito Gamberini, “un gruppo di persone che si allarga ai gruppi dirigenti delle cooperative, ai settori, ai territori, condividiamo principi, visioni, scampoli di vita privata. Oggi siamo orgogliosi di dire che Clio Napolitano ha fatto parte di questa comunità, ha condiviso i valori e partecipato alla vita quotidiana. Ha certamente contribuito professionalmente a raggiungere risultati importanti per la cooperazione, e il riflesso delle sue azioni ha prodotto un valore inestimabile per la Legacoop del presente”.
Secondo il presidente di Legacoop “è universalmente condiviso che Clio abbia rappresentato una figura fondamentale per il Paese, con il suo orientamento antifascista e il suo impegno morale. Vorremmo che la sua eredità ci aiutasse a guardare al futuro, per comportarci come una comunità votata al protagonismo sociale”.
Legacoop istituirà un premio dedicato a Clio Bittoni Napolitano, ha infine fatto sapere Gamberini, “che si sostanzierà nel promuovere un dottorato di ricerca in economia cooperativa. Abbiamo avviato interlocuzioni con atenei che hanno corsi a vocazione cooperativa, le studiose e gli studiosi che riusciremo a incontrare grazie a questo premio contribuiranno ad allargare la nostra comunità e a rinnovarla”.
Mauro Iengo ha sottolineato che Clio fu protagonista degli anni in cui la legislazione sulle cooperative sperimentò notevoli cambiamenti, ovvero i primi anni ’90. Nel 1991 arrivò la legge n. 381 (disciplina delle cooperative sociali), nel 92 la n. 59 (nuove norme in materia di società cooperative). Durante quegli anni Iengo iniziava il suo percorso nell’ufficio legislativo: “Clio era una profonda conoscitrice della cooperazione. Fu protagonista del periodo in cui si discusse in maniera molto accesa della dimensione imprenditoriale delle cooperative. Si affacciava il nuovo modello dei soci sovventori, c’era chi lo sosteneva e chi si opponeva perché pensava che avrebbe avvicinato eccessivamente le cooperative al mondo del lucro. Clio fu una tenace promotrice di questa iniziativa, come lo fu dell’istituzione del fondo mutualistico di Legacoop, che diede un impulso importante al nostro movimento”.
Vanda Giuliano ha confermato che “il ruolo di Clio divenne molto rilevante nei primi anni ’90, durante la discussione delle norme di riforma delle cooperative. L’ufficio legislativo di cui lei faceva parte mise in condizione il movimento di presidiare un periodo complesso e dinamico. Godeva di molta fiducia in settori importanti della cooperazione, è stata una mediatrice nei processi di interlocuzione con le esterno, fu capace di costruire una fitta rete di supporto politico”. Analoghe le considerazioni di Edwin Morley-Fletcher, che nel suo intervento ha ripercorso alcuni passaggi della sua esperienza al fianco di Clio Napolitano, evidenziando i principali tratti caratteriali di lei e definendola arguta e ironica. Morley-Fletcher ha inoltre ricordato come “nella sua attività di assistenza giuridica, sembrava portare sempre uno sguardo di sostanziale distacco unito a una sottile ironia”, ricordando poi il costante impegno e sostegno di Clio nel confronto ideale e tecnico-giuridico che portò alla riforma della legislazione cooperativa che trovò espressione nella legge 59/92.
“Il legame di mia madre con la Lega delle cooperative è stato molto lungo”, ha ricordato Giulio Napolitano. “Per lei il lavoro nel movimento cooperativo aveva un grande significato politico. Fece da intermediaria tra le correnti socialista, comunista e repubblicana presenti all’interno di Legacoop e si dedicò molto alla cura delle relazioni istituzionali. La cooperazione costituiva per lei un fatto concreto che produce risultati, uno strumento di affrancamento immediato e autonomo, ma anche un’istanza diffusa. Non si trattava solo di un preziosissimo strumento di difesa del lavoro, ma anche di una proposta di diversa gestione dei processi produttivi e di mutua solidarietà. È questo il significato più profondo del suo impegno per la Legacoop”.