Biennale Architettura: Legacoop Produzione e Servizi all’evento “Fondamentale”, l’incontro su intelligenze e trasformazioni urbane

Venezia, 18 ottobre 2025 – Le Corderie dell’Arsenale di Venezia hanno ospitato nell’ambito della Biennale architettura 2025, il terzo appuntamento del ciclo Construction futures research lab, promosso da Filiera Fondamentale – La filiera delle costruzioni, composta da Legacoop Produzione e Servizi insieme alle principali organizzazioni rappresentative datoriali e sindacali del settore (ANCE, Confartigianato Anaepa, Casartigiani, Claai, CNA Costruzioni, Confapi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Produzione e Lavoro, FenealUil, Filca Cisl, Fillea Cgil), da Formedil e da gli altri enti bilaterali del mondo dell’edilizia.

L’evento, dal titolo “Le intelligenze per governare le trasformazioni delle città”, è stato l’occasione per intavolare un dialogo tra filosofia, urbanistica e tecnologia per esplorare come intelligenze naturali, collettive e artificiali siano in grado orientare i processi di rigenerazione urbana.

Esperti, rappresentanti istituzionali e del settore si sono confrontati in un dibattito aperto e interdisciplinare. Tra i contributi, quello di Massimiliano Manuzzi, responsabile del settore costruzioni di Legacoop Produzione e Servizi, che ha portato la prospettiva della cooperazione.

“Parlare oggi di intelligenze per governare le trasformazioni delle città significa mettere al centro non solo la tecnologia o la digitalizzazione, ma soprattutto la capacità collettiva di progettare il futuro urbano. Per chi, come le cooperative di costruzione che rappresento in Legacoop, lavora da sempre dentro le comunità, questo tema è cruciale: perché le città non si trasformano solo con le opere, ma con le relazioni, le competenze e la qualità del lavoro che le rendono possibili. La trasformazione urbana deve essere un processo condiviso, non una sommatoria di progetti”.

Manuzzi ha evidenziato le tre grandi transizioni che il settore delle costruzioni si trova ad affrontare: quella energetica e ambientale, quella digitale e quella demografica e del lavoro. L’importanza di politiche industriali coerenti, di modelli collaborativi tra imprese e sindacati, e della qualità del lavoro come elemento imprescindibile dell’innovazione, ha detto Manuzzi. “Innovazione e qualità del lavoro“, ha aggiunto, “sono due facce della stessa medaglia: non esiste innovazione vera se è fondata sulla precarietà o sul ribasso dei costi; e non c’è buona occupazione se il settore non innova, non cresce, non investe in formazione.”

La giornata è iniziata con gli interventi di Roberta Sala, professoressa ordinaria di Filosofia politica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, seguita da Mosè Ricci, professore ordinario di Progettazione urbanistica all’Università La Sapienza di Roma, Marcello di Paola, professore associato di Filosofia dell’età contemporanea all’Università di Palermo, ed Edoardo Cosenza, professore ordinario di Tecnica delle Costruzioni all’Università di Napoli. Il dibattito è stato poi ulteriormente arricchito dal contributo di Manuzzi e degli altri discussant Fabrizio Capaccioli (Presidente Green building council Italia), Paola Parmigiani (componente Giunta Confapi-Aniem), Paolo La Greca (Presidente CeNSU – Centro nazionale di studi urbanistici), con la moderazione di Camilla Dacrema (Osservatorio Ethos della LUISS Business School).

Il ciclo di incontri Construction Futures Research Lab, ideato e curato da Daniele Pittèri in collaborazione con l’Osservatorio Ethos della LUISS Business School, che proseguirà in autunno con due nuovi incontri: il 5 novembre (Il rapporto Uomo Macchina) e il 21 novembre (Le intelligenze al servizio del patrimonio).

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