Allentare gli obblighi di sostenibilità rischia di danneggiare le PMI: l’analisi di Legacoop, CNA ed ECCO

Roma, 11 luglio 2025 – Chiarezza, coerenza e semplicità, senza ridurre l’ambizione degli obiettivi ambientali e sociali: sono questi i principi chiave indicati da LegacoopCNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola media impresa) e dal think tank climatico ECCO in vista del confronto europeo sul pacchetto Omnibus I, volto a riformare le norme di finanza sostenibile.

Secondo l’analisi congiunta delle tre organizzazioni, esentare o alleggerire gli obblighi di sostenibilità per le PMI non garantirebbe la loro inclusione nella transizione ecologica. Al contrario, un quadro normativo stabile, supportato da adeguate politiche di sviluppo aziendale e professionale, permetterebbe alle piccole e medie imprese di acquisire le competenze necessarie per restare competitive nei mercati globali.

“Esiste una correlazione sempre più stretta tra rendicontazione e accesso al credito – ha spiegato Beatrice Moro, Senior Policy Advisor di ECCO. Se le PMI non sono messe nelle condizioni di misurare e comunicare i propri impatti ambientali e sociali, rischiano di essere escluse dai canali di finanziamento e dalle catene del valore. L’Europa non deve allentare gli obblighi, ma facilitare l’adozione di strumenti chiari e coerenti.”

Nell’analisi si evidenzia come un approccio meramente semplificatorio rischi di trasformarsi in una barriera per le PMI, che rappresentano oltre il 50% del PIL europeo e il 63% delle emissioni delle imprese. Strumenti normativi come la CSRD, la CSDDD e la Tassonomia UE hanno un ruolo cruciale nel riorientare i flussi finanziari e promuovere una transizione sostenibile: la sfida attuale è renderli realmente applicabili anche alle imprese di minori dimensioni.

“Per consentire alle cooperative e alle PMI di applicare efficacemente la direttiva UE sulla responsabilità d’impresa, serve un quadro normativo armonizzato, proporzionato e coerente con le loro caratteristiche – ha dichiarato Simone Gamberini, Presidente di Legacoop –. Non servono esenzioni, ma strumenti concreti per accompagnare le imprese in questo percorso, garantendo stabilità normativa nel lungo periodo. Solo così potremo costruire un’economia inclusiva, competitiva e resiliente.”

Le tre organizzazioni indicano cinque raccomandazioni prioritarie che il pacchetto Omnibus dovrebbe recepire per rafforzare la capacità delle PMI di pianificare e finanziare la propria transizione:

  • standard di rendicontazione proporzionati e scalabili, in base alla dimensione aziendale;
  • standard settoriali e applicazione della doppia materialità, per focalizzare l’attenzione su informazioni realmente rilevanti;
  • due diligence basata sul rischio, per evitare oneri burocratici inutili e concentrare gli sforzi dove più necessari;
  • piani di transizione solidi e credibili, come strumenti strategici per guidare gli investimenti e la programmazione aziendale;
  • supporto operativo concreto, da parte di grandi imprese, istituzioni pubbliche e sistema finanziario, tramite formazione, strumenti digitali, incentivi e politiche di premialità.

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