L’ONU invita i governi a promuovere gli ecosistemi cooperativi. Gamberini: sostenibilità è elemento costitutivo del nostro modello, stop al capitalismo basato sul mero profitto

È stato pubblicato dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite il Rapporto 2023 sul ruolo delle cooperative per lo sviluppo sostenibile. Il Rapporto definisce l’approccio ecosistemico imprenditoriale come chiave per supportare le cooperative e aumentare il benessere economico e sociale. Come descritto dalle Nazioni Unite, l’ecosistema imprenditoriale comprende 5 elementi chiave: politica e contesto normativo; istruzione e sviluppo delle capacità; cultura della cooperazione; finanziamenti e finanza; reti e partenariati.

Inoltre il Rapporto, pubblicato a seguito della Risoluzione 76/135 dell’Assemblea Generale del 2021, delinea politiche ed azioni chiave a supporto delle cooperative e degli Stati membri per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.

Un elogio alle cooperative e al modo in cui promuovono lo sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni di sviluppo sociale, economico e ambientale contribuendo all’inclusione sociale e all’eliminazione della povertà e della fame. Il Presidente dell’International cooperative alliance (ICA) Ariel Guarco afferma: “Le Nazioni Unite riconoscono il nostro modello di business come attore chiave nel progresso degli obiettivi di sviluppo sostenibile, e questo è il risultato della continua integrazione e del potere rafforzato tra le comunità locali per rispondere alle sfide dell’Agenda 2030”.

“In anni recenti”, afferma Simone Gamberini, presidente di Legacoop, “le crisi, e soprattutto la pandemia, hanno cambiato il nostro modo di pensare e aperto una nuova fase. Il modello che ha guidato l’economia e la globalizzazione per decenni si è mostrato tanto fragile quanto ingiusto. Su questo il movimento cooperativo internazionale che si riconosce nell’ICA può affermare di essere stato facile profeta. I valori praticati ogni giorno nei mercati da più di 150 anni sono sempre stati, infatti, una ferma critica all’avidità e all’estrattività dell’economia capitalista fondata sul mero profitto. Persone, comunità, territori, ambiente, generazioni future: per le cooperative non sono strumenti di marketing ma core business. E la sostenibilità, quindi, non è un efficace claim pubblicitario alla moda, ma un elemento essenziale dell’agire imprenditoriale in forma collettiva, un aspetto costitutivo della strategia cooperativa. Per questo, l’adesione del movimento cooperativo internazionale all’agenda 2030 non è stata una scelta fra diverse opzioni, ma un naturale riflettersi nella propria immagine. E per questo, infine, la collaborazione tra Onu e Ica scaturisce, per ogni cooperatrice e cooperatore nel mondo, dalla naturale affinità su valori fondanti della propria vita: pace, benessere diffuso, lotta alle ingiustizie e alle diseguaglianze, e tutela delle nostre società e comunità per la costruzione di un mondo sostenibile e quindi migliore”.

In conclusione, il Rapporto evidenzia 4 raccomandazioni chiave per gli Stati membri per continuare a sostenere le cooperative come imprese commerciali sostenibili. Tra queste, la raccomandazione ad integrare le cooperative nei piani di sviluppo nazionali e nei processi di rendicontazione degli OSS, così come nelle consultazioni nazionali sulle politiche sociali ed economiche. Inoltre il documento rivolge un invito a fornire analisi politiche, supporto tecnico e assistenza per lo sviluppo di capacità e per promuovere la crescita continua delle cooperative per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile.

Il Rapporto è il risultato del lavoro di un gruppo di esperti dello sviluppo sociale delle cooperative, il cosiddeto Expert Group Meeting, organizzato dal Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite, che ha visto il coinvolgimento dell’ICA. Una conferma che le Nazioni Unite considerano il movimento cooperativo come partner chiave per la promozione dello sviluppo sociale e come imprese adatte al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Il Report è disponibile nelle diverse lingue qui.

Leggi l’articolo di Vita.it.

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