Roma, 7 novembre 2025 – La Consulta dei Servizi, che rappresenta 19 associazioni nazionali di 4 filiere, tra cui Legacoopsociali e Legacoop Produzione e Servizi – comparto che conta oltre 23mila imprese, quasi un milione di addetti e un fatturato complessivo di oltre 70 miliardi di euro – ha espresso la necessità di intervenire su alcune questioni relative al settore dei servizi pubblici e collettivi, ad alta intensità di lavoro, nell’ambito della legge di bilancio 2025, in fase di approvazione.
Secondo la Consulta, l’attuale formulazione della manovra non affronta in modo adeguato l’impatto dell’aumento dei costi del lavoro e delle materie prime, registrato dagli ultimi indici ISTAT, che rischia di compromettere l’equilibrio economico delle imprese impegnate nei settori dei servizi essenziali: pulizia e igienizzazione di luoghi pubblici e ospedali, gestione delle mense scolastiche e sanitarie, raccolta dei rifiuti, vigilanza privata, sanificazione e sterilizzazione dei dispositivi medici tessili, disinfestazione professionale, e gestione dei servizi sociosanitari ed educativi. Queste imprese – a detta del comitato (ndr) – che “garantiscono lo svolgimento di attività quotidiane di milioni di cittadini, non possono continuare a sostenere costi imprevedibili e fuori controllo senza un meccanismo di riequilibrio automatico”.
Per queste esigenze la Consulta ritiene indispensabile che la legge preveda l’istituzione di un fondo straordinario per il riequilibrio economico dei contratti in essere – misura necessaria per sostenere la sostenibilità economica delle imprese e garantire la continuità dei servizi pubblici pluriennali e continuativi – e l’introduzione di un meccanismo di revisione prezzi automatico e obbligatorio, simile al Codice dei contratti pubblici o al Codice degli appalti, che consenta anche ai servizi di accedere a una compensazione ordinaria legata agli indici ISTAT dei costi del lavoro e delle materie prime.
In questo contesto, la Consulta si impegna per proseguire il confronto istituzionale con il ministero delle Infrastrutture, il ministero dell’Economia e con le Commissioni parlamentari competenti presentando alcune proposte, tra cui: definizione di norme che siano in grado di rendere stabile e uniforme la disciplina della revisione prezzi, apportare modifiche al Codice degli appalti così da parificare le soglie di attivazione tra lavoro e servizi, rendere obbligatoria la revisione prezzi nei contratti pubblici di servizi essenziali pluriennali e continuativi.







