Gamberini: “Cooperative pronte a contribuire a questa evoluzione, come modello di impresa che coniuga competitività e solidarietà”.
Bruxelles, 4 novembre 2025 – In vista della proposta di revisione delle direttive europee sul public procurement che la Commissione Europea intende presentare nel 2026, Legacoop ha illustrato le proprie proposte di riforma per rendere gli appalti pubblici più equi, sostenibili e coerenti con gli obiettivi dell’economia sociale europea, nel corso dell’incontro “Il futuro del public procurement in Europa tra semplificazione e sostenibilità” svoltosi oggi a Bruxelles presso la sede del Comitato Economico e Sociale Europeo.
Le cooperative rappresentate da Legacoop stipulano ogni anno contratti con la pubblica amministrazione in numerosi ambiti di attività, tra i quali i servizi di facility management, ristorazione, socio-sanitari, di raccolta e smaltimento rifiuti, attività di progettazione, esecuzione e manutenzione di opere pubbliche, produzione e gestione di energia. L’associazione chiede che la revisione delle direttive non sia solo un esercizio tecnico di semplificazione, ma un’occasione per rafforzare il ruolo delle imprese orientate all’interesse collettivo nella transizione verso un’economia europea più sostenibile e resiliente.
“Rispetto alle imprese tradizionali – sottolinea Simone Gamberini, presidente di Legacoop – le cooperative si distinguono per la loro finalità mutualistica, che mira a una corretta remunerazione del servizio in proporzione al lavoro svolto, non alla massimizzazione del profitto. In quanto componente essenziale dell’economia sociale europea, il modello cooperativo può offrire un contributo decisivo per rendere le nuove direttive sul public procurement più attente alla sostenibilità sociale e al radicamento territoriale delle filiere produttive. È su questi principi che chiediamo alla Commissione di costruire la futura normativa europea in materia”.
Nel position paper presentato alle istituzioni europee, Legacoop avanza una serie di proposte concrete per correggere criticità emerse nell’applicazione delle direttive del 2014 e garantire maggiore equilibrio tra concorrenza, qualità e sostenibilità.
Tra le priorità individuate:
• 1. Offerta economicamente più vantaggiosa.
Legacoop chiede di mantenere il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa (OEPV), limitando però il peso del prezzo entro un tetto massimo del 20% sul punteggio complessivo. Troppo spesso, infatti, le gare si trasformano, di fatto, in competizioni al massimo ribasso, compromettendo la qualità dei servizi e le condizioni di lavoro. 2. Clausole di revisione prezzi obbligatorie.
Legacoop propone di introdurre l’obbligo, per le stazioni appaltanti di prevedere clausole di revisione prezzi nei documenti di gara iniziali, per adeguare i corrispettivi in caso di variazioni impreviste dei costi, compreso l’aumento del costo della manodopera derivante dal rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro applicati al personale impiegato nell’appalto.
• 3. Tutela dei contratti riservati.
Per Legacoop è essenziale mantenere la disciplina prevista dall’articolo 20 della Direttiva per i contratti riservati, fondamentali per l’attività delle cooperative che svolgono un ruolo chiave nell’inclusione lavorativa delle persone vulnerabili e, in particolare, per le cooperative sociali che assicurano servizi preziosi per le loro comunità locali.
4. Maggiore certezza sul “grave illecito professionale” come motivo di esclusione
L’attuale formulazione del “grave illecito professionale” come motivo di esclusione dalle garelascia ampi margini di discrezionalità alle amministrazioni, generando incertezza e contenziosi. Legacoop ritiene necessario un intervento sull’articolato delle direttive che circoscriva in modo più puntuale le fattispecie escludenti, per dare maggiore certezza sia agli operatori economici sia alle amministrazioni.
• 5. Rafforzamento delle PMI e dei consorzi cooperativi.
Per favorire le PMI, invece che stressare sempre più il meccanismo di suddivisione in lotti o agevolare ulteriormente l’utilizzo del subappalto (soluzioni che producono difficoltà alle PA o ai lavoratori), Legacoop propone di valorizzare maggiormente le esperienze di integrazione stabile tra le imprese, in particolare i consorzi cooperativi, uno strumento significativo per raggiungere tali finalità.
“Le regole europee sugli appalti -conclude Gamberini- devono favorire un’economia che non si limiti a competere sul prezzo, ma che valorizzi il lavoro, la qualità e la coesione delle comunità. Le cooperative sono pronte a contribuire a questa evoluzione, portando in Europa l’esperienza di un modello d’impresa che coniuga competitività e solidarietà.”
VITA:
https://www.vita.it/nelle-nuove-direttive-ue-gli-appalti-pubblici-siano-equi-sostenibili-e-coerenti/






