Roma, 24 settembre 2025 – Legacoop Agroalimentare accoglie con favore e sostiene le posizioni espresse dai ministri europei, che chiedono una Politica Agricola Comune (Pac) separata e indipendente, dotata di un budget adeguato e di fondi specifici per i settori dell’agricoltura e della pesca. Lo ha dichiarato il presidente di Legacoop Agroalimentare, Cristian Maretti in una nota, commentando i recenti dibattiti del Consiglio dei ministri europei dell’Agricoltura e della Pesca.
“Esprimo tutto il nostro sostegno alle posizioni espresse dai ministri sulla necessità di fondi dedicati per pesca e agricoltura“, ha affermato. “Riteniamo che una dotazione finanziaria adeguata sia essenziale per garantire la sicurezza alimentare, sostenere la competitività delle nostre imprese e promuovere la transizione verde in modo equo e sostenibile”.
Tra le richieste dei ministri europei, quella di favorire i giovani agricoltori, creare incentivi per la transizione verde, garantire la sicurezza alimentare, adottare soluzioni innovative e, non da ultimo, semplificare. Molti ministri dell’Agricoltura ritengono che i finanziamenti per l’agricoltura previsti nella proposta della Commissione non siano sufficienti, mentre alcuni hanno espresso preoccupazione per la complessità delle norme proposte.
“Valutiamo positivamente – ha detto ancora Maretti – il lavoro che la Commissione compie per trovare alternative sui mercati internazionali per le nostre esportazioni”. “Tuttavia, chiediamo molta attenzione alle nostre produzioni di qualità e alle modalità produttive che le contraddistinguono. L’obiettivo deve essere quello di valorizzare l’eccellenza del made in Italy, e al tempo stesso garantire che le nuove politiche non compromettano i nostri standard di alta qualità, riconosciuti a livello mondiale”.
Per quanto riguarda il settore della Pesca e la sua politica comune (Pcp), se da una parte c’è sintonia con la semplificazione e la flessibilità del quadro proposto, le preoccupazioni dell’associazione riguardano “l’importo limitato stanziato per la politica nel periodo 2028-2034 e l’integrazione della Pcp nel più ampio quadro di finanziamento che fa temere che ciò possa potenzialmente distorcere la parità di condizioni”.