Legacoop, lanciato a Napoli il manifesto della Dieta Mediterranea

Presentato a Napoli il Manifesto della Dieta Mediterranea di Legacoop: dieci punti per uno stile di vita che valorizza chi produce e dà benessere ai consumatori.

Napoli, 15 luglio 2025 – Mettere nero su bianco la visione della filiera agroalimentare di Legacoop e il ruolo della cooperazione nel mondo agroalimentare e della pesca. Una strategia in cui non ci sono contrapposizioni tra chi produce e chi vende. Tutto in dieci punti, quelli del Manifesto Cooperativo di Legacoop della Dieta Mediterranea, illustrato a Napoli in occasione della Biennale dell’Economia Cooperativa di Legacoop, che si è tenuta presso la Sala Cinese dell’Università Federico II di Napoli, Dipartimento di Agraria, a Portici.

Al centro del Manifesto c’è la dignità, che garantisce l’accesso a cibo sano e giusto, prodotto senza sfruttamento, e l’equilibrio della Dieta Mediterranea come stile di vita sostenibile. La mutualità tra cooperative rafforza i legami sociali ed economici sui territori, mentre la tutela dell’identità italiana valorizza le eccellenze e i paesaggi rurali. Il manifesto promuove un’alleanza etica lungo tutta la filiera, dal campo alla tavola, per contrastare gli sprechi e distribuire equamente il valore. La consapevolezza alimentare, attraverso l’educazione, forma cittadini informati. L’inclusione è garantita combattendo il caporalato e integrando chi è ai margini, mentre il presidio dei territori difende l’agricoltura sostenibile anche nelle aree più fragili. Infine, l’innovazione guida la transizione ecologica e la competitività, e la partecipazione democratica crea reti vive tra imprese, istituzioni e cittadini.

“Quello che abbiamo voluto lanciare oggi è un futuro con una visione condivisa, aperta, cooperativa. Un manifesto che tiene conto di temi che stanno alla base della filiera agroalimentare, a partire dal reddito adeguato degli agricoltori e dei pescatori, degli scambi commerciali equi, della cura e della vocazione del territorio, del benessere psicofisico delle persone, della cultura e della storia, della cucina italiana”, ha detto Cristian Maretti, presidente Legacoop Agroalimentare in occasione della presentazione del Manifesto.

Nell’aprire i lavori, Anna Ceprano, presidente Legacoop Campania, ha spiegato che “la filiera cooperativa, con la sua distintività e le sue articolazioni settoriali, trova nella Dieta Mediterranea un suo compimento, una sua naturale realizzazione: non si tratta solo di agricoltura e di pesca che tutela terre e mari, ma di nutrienti che fanno bene alla salute e prevengono malattie, di un’etica del lavoro che mette al primo posto i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici, del fare insieme per il bene comune”.

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha parlato della necessità di avere una “visione olistica dell’agricoltura per garantire buon cibo per tutti e per la protezione dell’ambiente. Quello che dobbiamo fare è raccontare il valore dei nostri prodotti e del nostro stile di vita. Dobbiamo far valere il fatto che l’Italia ha il tasso di longevità più alto d’Europa, secondo soltanto al Giappone. E su questo ci rientrerà anche il nostro stile di vita, la nostra Cucina Italiana che è candidata a diventare patrimonio Unesco e che a dicembre potrebbe avere il riconoscimento”. Anche il ministro Lollobrigida ha evidenziato l’importanza di “lavorare per far riconoscere ai giovani l’importanza del cibo di qualità, di fare educazione alimentare per un consumo consapevole”.

In questo quadro si inserisce il documento di Legacoop. “È il frutto di un lavoro collettivo, che nasce da un’esigenza chiara: affermare che la Dieta Mediterranea non è solo una pratica alimentare, ma una visione di società. Una visione che mette insieme salute, giustizia sociale, sostenibilità ambientale, coesione economica e qualità del lavoro. Ed è una visione che trova nella cooperazione un attore naturale e coerente”, ha affermato Sara Guidelli, direttrice generale di Legacoop Agroalimentare, che ha presentato il Manifesto. In un’epoca in cui il dibattito sul cibo spazia dalla sostenibilità alla giustizia sociale, emerge un manifesto audace, articolato in dieci principi fondamentali, che “si propone come una vera e propria agenda di trasformazione per il nostro sistema alimentare e i territori”, ha detto Guidelli.

Simone Gamberini presidente nazionale Legacoop, presente con un video messaggio, ha tenuto a ribadire che questa dedicata alla “filiera agroalimentare si colloca come una delle tappe fondamentali del cammino verso la Biennale della Cooperazione 2026”, che si terrà a Milano. Perché “quella agroalimentare è una filiera strategica, che attraversa il Paese dal campo alla tavola. Una filiera che genera lavoro, valore, cultura e salute”. Il sistema cooperativo di Legacoop “è l’unico movimento in grado di rappresentare tutti i pezzi della filiera agroalimentare. Dalla produzione alla trasformazione, fino alla distribuzione e al consumo consapevole”. E dimostra “che è possibile fare impresa generando valore economico e allo stesso tempo responsabilità sociale, coesione e sviluppo sostenibile”. Con “questa visione abbiamo costruito il Manifesto cooperativo della Dieta Mediterranea, che non è solo la difesa di un patrimonio culturale, ma una proposta concreta per un modello di sviluppo sano, giusto, partecipato. Perché la Dieta Mediterranea, letta attraverso la cooperazione, è salute, lavoro dignitoso, educazione, biodiversità, inclusione. È alleanza tra chi produce, trasforma, distribuisce, cucina e consuma”.

L’evento di Napoli è stato realizzato con il contributo di Legacoop Campania, Legacoop Agroalimentare, Cooperare con Libera Terra, Ancc Coop, Ancd Conad, Legacoop Produzione e Servizi e Legacoop Sociali. Con il contributo di Coopfond e Foncoop e in partnership con Future Food Institute, Centro Studi Dieta Mediterranea Angelo Vassallo e Comune di Pollica.

A questo link il comunicato completo redatto da Legacoop Agroalimentare.

Di seguito il Manifesto.

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