Cristian Maretti (presidente Legacoop Agroalimentare): “Appoggiamo l’iniziativa contro la diluizione della Pac che rischia di minacciare la sicurezza alimentare e la stabilità del settore agricolo europeo“.
Roma, 19 giugno 2025 – In un contesto di crescente incertezza riguardo al futuro bilancio della politica agricola comune (Pac), Copa e Cogeca, le principali organizzazioni che rappresentano agricoltori e cooperative agricole europee, hanno lanciato a Bruxelles la petizione nosecuritywithoutcap. “Appoggiamo l’iniziativa che mira a mobilitare l’intera comunità agricola europea contro l’idea di un fondo unico che potrebbe diluire la Pac dopo il 2027, e minacciare la sicurezza alimentare e la stabilità del settore agricolo europeo, ha commentato Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare.
L’allarme era già stato lanciato a maggio con una “flash action” simultanea in oltre 20 Stati membri, durante la quale le unioni agricole e i rappresentanti del settore cooperativo avevano espresso forti preoccupazioni. “Il futuro bilancio dell’Ue e la Pac sono considerati cruciali per sostenere la competitività degli agricoltori in un mercato globale sempre più teso”, ha proseguito Maretti.
Legacoop Agroalimentare sottoscrive in pieno le parole del presidente del Copa, Massimiliano Giansanti e del Cogeca Lennart Nilsson. “La Commissione sostiene che l’agricoltura è una priorità, ma poi prepara un bilancio in cui i finanziamenti saranno ridotti, in cui la Pac potrebbe perdere la sua natura comunitaria e in cui torneremo a discutere di politiche senza conoscere le risorse disponibili, ha spiegato Maretti. “Ecco perché tutto questo è semplicemente inaccettabile, ed è per questo che appoggiamo apertamente la petizione”.
La petizione chiede un bilancio dedicato e incrementato per la Pac. Il fondo unico rischia di mettere i finanziamenti in competizione con altre priorità politiche. È inoltre fondamentale rifiutare la rinazionalizzazione della politica agricola che frammenterebbe il mercato unico, approfondirebbe le disuguaglianze tra gli Stati membri e destabilizzerebbe le comunità rurali e i redditi degli agricoltori.