LE NOSTRE COOPERATIVE – 30 giugno 2025

Il Margine, la cooperazione sociale costruisce il futuro

Il Margine è una cooperativa sociale torinese storica, nata nel 1979. Oggi conta circa 1.000 soci lavoratori e una governance marcatamente femminile. È stata tra i soggetti protagonisti della “deistituzionalizzazione” – il processo che ha portato dalla reclusione dei soggetti fragili nelle strutture al loro reintegro nella società – nell’area della salute mentale ed è oggi un attore di rilievo in molti ambiti di intervento nel welfare del territorio. Pubblica il periodico semestrale M. Margine Magazine, dedicato a tematiche sociali e oggi è una importante onlus, tra le più attive in Piemonte. Gestisce decine di servizi alla persona in vari ambiti: disabilità, psichiatria, minori, inserimento scolastico, politiche attive del lavoro, sostegno alla genitorialità, anziani, social housing, assistenza domiciliare, inclusione lavorativa. “Mentre una parte del mondo alza i muri verso i diseredati della terra, dal 1979 la nostra cooperativa apre le braccia alle persone più fragili, offrendo servizi, cuore e relazioni che pongono l’accento sulla persona”, scrive il Margine sul proprio sito. 

Nel 2023 Il Margine ha intrapreso un percorso formativo e di partecipazione, detto vision factory (fabbrica di vedute), rivolto a 26 giovani soci per prepararli ad assumere responsabilità nella cooperativa. 

I partecipanti si stanno formando per imparare a maneggiare un bilancio di esercizio, a parlare di stato patrimoniale e flussi di cassa. Apprendono le tecniche di facilitazione della partecipazione, l’utilizzo dei sistemi di gestione, i processi di contrattazione collettiva che portano alla stipula dei CCNL. Tra gli altri argomenti al centro del corso, le politiche sociali e sul Terzo settore, gli adeguamenti delle retribuzioni e le condizioni lavorative nel settore delle cooperative sociali. Guidati da docenti esperti, gli apprendisti sono inseriti in un vero e proprio “succesion plan”, piano di successione, che ha lo scopo di preparare le persone che in futuro subentreranno nella governance della cooperativa, garantendo la continuità per i soci, per il territorio e per tutte le persone che beneficiano dei servizi.

“Una strategia che non riguarda solo il trasferimento di ruoli, ma che implica una transizione intergenerazionale, nella quale risulta fondamentale garantire un trasferimento anche di valori, missione e visione, all’interno di un mondo in continuo cambiamento. Ci è stato proposto di costruire insieme il passaggio intergenerazionale, abbiamo accettato”, spiegano in un articolo scritto a più mani e pubblicato su rivistaimpresasociale.it alcuni partecipanti al corso. “Se guardiamo all’oggi, possiamo osservare numerosi cambiamenti nella società e nelle persone, nei bisogni e nelle richieste. Allo stesso tempo possiamo notare quanto i sistemi preposti ad accoglierle e accoglierci siano rimasti ancorati al passato e rappresentino oggi un limite, che si tratti dei servizi alla persona o delle organizzazioni lavorative in cui siamo inseriti”. Da qui, commentano i giovani soci del Margine, “il bisogno di alcuni di noi di acquisire maggior consapevolezza della realtà lavorativa e sociale, di alimentare una costante ricerca di senso che possa aiutarci a confermare la scelta di continuare a essere cooperatori, di mettersi alla prova. Allo stesso tempo, il desiderio di trovare un posto all’interno della cooperativa così da poter partecipare attivamente alla sua crescita ed evoluzione, sia verso l’interno che verso l’esterno”. 

I gruppi formativi sono costituiti da giovani educatori ed educatrici, OSS, tecnici della riabilitazione psichiatrica (trp), assistenti sociali e amministrativi, coordinatori, referenti di servizi, altri operatori. Una varietà di esperienze vissute e trasmesse, in un contesto che coinvolge persone nate tra il 1978 e il 1999. 

La prima parte degli incontri è stata dedicata all’analisi della propria esperienza in cooperativa: il primo anno formativo si è concretizzato in un’opera di “immaginazione” del futuro de Il Margine. “Abbiamo trascorso insieme un fine settimana dove ci siamo visti, conosciuti e parlati”, spiegano gli apprendisti nell’articolo. Il secondo anno è stato dedicato alla comprensione del bilancio di esercizio: si sono svolte lezioni frontali e successivamente i partecipanti hanno dovuto creare e poi illustrare, in sede di assemblea dei soci, una mappa concettuale. Il loro lavoro è diventato uno strumento di costruzione del futuro condiviso da tutti.

Il concetto di generatività, alla base dell’iniziativa della Vision Factory, si fonda sulla necessità di “prendersi cura di ciò che va oltre se stessi”, un principio che si traduce nella formazione di chi, nel prossimo futuro, dovrà essere capace di affrontare le sfide con consapevolezza e competenza. Il progetto rappresenta un esempio concreto di generatività applicata all’ambito cooperativo e sociale: un processo in cui si trasmettono saperi, valori e visioni, per garantire la continuità e l’innovazione cooperativa. Si tratta di un percorso che stimola la capacità di immaginare nuovi orizzonti e trasformare l’impresa cooperativa con responsabilità, creatività e il coinvolgimento attivo delle risorse umane presenti al suo interno.

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