Manovra, Gamberini: “Bene emendamenti del ministro Giorgetti, ma manca strategia di politica industriale”

Il presidente di Legacoop a Economia 24 (Rainews): serve programmare gli investimenti nel medio periodo, un mercato unico europeo dell’energia, clausole di reciprocità sul Mercosur per il settore agricolo e il sostegno all’export e alla competitività delle imprese.

Roma, 18 dicembre 2025 – “Sulla legge di Bilancio avevamo espresso un giudizio a luci e ombre, sottolineando l’assenza di una strategia di medio periodo, per una manovra piuttosto rinunciataria sul fronte della crescita. Gli ultimi emendamenti presentati dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sono una parziale risposta ai problemi del mondo delle imprese, ma manca ancora una strategia complessiva di politica industriale. Servirebbe mettere le imprese nelle condizioni di programmare un po’ di più nel medio periodo le strategie di investimento”. Lo ha detto il presidente di Legacoop Simone Gamberini, intervenuto durante la trasmissione Economia 24 su Rainews.

Sulla politica energetica, Gamberini ha fatto sapere che il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani durante la Conferenza nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese che si è tenuta ieri presso la Fiera di Milano, ha ipotizzato la costruzione di un mercato unico dell’energia a livello europeo, “cosa che Legacoop e le altre associazioni datoriali chiedevano da tempo”, ha rimarcato Gaberini, ribadendo che servono interventi chiari.

Sull’accordo Mercosur tra l’Unione Europea e i Paesi del Sud America: Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay, il presidente di Legacoop ha dichiarato: “Se lo guardiamo in termini generali, qualunque azione che apra nuovi mercati è un’azione positiva, ma alcuni settori come l’agroalimentare stanno riscontrando difficoltà. Sarebbe un errore non chiudere quell’accordo – ha proseguiro Gamberini – ma sarebbe bene farlo includendo clausole di reciprocità che tutelino il mondo agricolo, oltre a sostegni al settore”.

“Oggi non riusciamo a capire del tutto l’effetto dei dazi sulle imprese italiane” – ha evidenziato ancora Gamberini, spiegando che “al momento sono stati assorbiti nell’ambito della value chain interna ai singoli mercati, nei prossimi mesi capiremo meglio quali sono le terdenze, sicuramente alcune categorie di prodotti subiranno più di altri i loro effetti. penso in particolare quelle a minor valore aggiunto. Grazie anche al Piano di azione per l’export italiano – ha proseguito Gamberini – abbiamo costruito le condizioni per poter sviluppare accordi commerciali importanti, ad esempio con Giappone, Arabia Saudita e parte del Mercosur, e abbiamo rafforzato la nostra presenza in Europa facendo sistema, come emerso durante la Conferenza nazionale sull’export. L’obiettivo importante di 700 miliardi di euro di esportazioni è raggiungibile soltanto se riusciamo a fare sistema e a unire a un ministero riorganizzato, che strutturi una direzione dedicata allo sviluppo economico, l’azione concentrica dei diversi soggetti che devono supportare le imprese, con politiche attive per la compettiivtà“.

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