Competenze, prevenzione e rigenerazione: la strategia Legacoop per cooperative più forti
Di Gianluigi Granero
Il 19 giugno scorso si è tenuta presso la sede di Legacoop a Roma la lectio introduttiva di Alessandro Danovi, economista e docente dell’Università di Bergamo, tra i massimi esperti di gestione delle crisi d’impresa. La lezione ha aperto ufficialmente un percorso di formazione dedicato a rafforzare la cultura della prevenzione e della gestione consapevole delle situazioni di crisi nelle cooperative. Tra i focus, quello degli adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili, oggi obbligatori per tutte le imprese, cooperative comprese, come strumenti di monitoraggio preventivo per intercettare segnali di squilibrio prima che sfocino in crisi irreversibili. Danovi ha evidenziato come la mutualità, il capitale variabile e il voto capitario, principi fondativi della forma cooperativa, costituiscano un vantaggio competitivo quando accompagnati da una governance evoluta e da strumenti moderni di pianificazione e controllo. Abbiamo ripercorso esempi concreti di crisi recenti vissute da cooperative, stimolando riflessioni sulle responsabilità del management, dei soci e degli organismi di controllo, e sull’importanza di strumenti come la composizione negoziata, i piani attestati, i concordati e, quando necessario, la liquidazione coatta amministrativa. Il messaggio chiave che abbiamo tratto dalla lectio: il tempo è determinante, intervenire subito fa la differenza tra una crisi reversibile e una perdita di valore irrimediabile. Ed è su questa consapevolezza che si fonda il percorso formativo avviato.
Le novità del codice della crisi. Nel corso dell’incontro sono stati illustrati i punti chiave del Codice della Crisi e dell’insolvenza, in vigore dal 2019 con successivi correttivi e modifiche. Il Codice introduce una definizione chiara di crisi d’impresa come probabile stato di insolvenza, identificabile con l’inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte alle obbligazioni nei successivi 12 mesi. A questo si affianca un insieme di strumenti giuridici che le imprese possono attivare per superare la crisi. Per le cooperative, rimangono valide le disposizioni speciali, mentre un elemento innovativo è la composizione negoziata, che favorisce un accordo tra impresa e creditori.
Un percorso strutturato con l’Università di Bergamo. La giornata del 19 giugno è stata il primo tassello di un progetto più ampio: a luglio si terrà un corso intensivo di tre giorni all’Università di Bergamo. Attraverso lezioni frontali, esercitazioni e analisi di casi reali, i partecipanti si confronteranno con temi come la costruzione del piano di risanamento, la gestione dei rapporti con istituti di credito e agenzie fiscali, l’utilizzo di strumenti giuridici idonei per proteggere continuità e valore d’impresa. Riservato prevalentemente ai responsabili regionali della vigilanza cooperativa e a chi nell’organizzazione si occupa specificatamente di questi temi, è l’avvio di un percorso che coinvolgerà sempre più persone.
Legacoop: un’infrastruttura strategica per la crescita. Questo percorso formativo si inserisce in una strategia più ampia: Legacoop è un’infrastruttura strategica per la crescita delle cooperative italiane. Non siamo solo una rete di rappresentanza, ma un sistema integrato che mette a disposizione strumenti finanziari, governance multilivello, servizi di supporto, formazione e reti di competenze su tutto il territorio nazionale. Il risultato? Cooperative più longeve, patrimonializzate, competitive e capaci di affrontare anche i mercati più sfidanti. E con una tenuta occupazionale superiore alla media nazionale.