Economia sociale, dal summit europeo di Murcia un appello a programmare il futuro
Di Catiuscia Marini, Responsabile ufficio politiche europee, relazioni con l’Unione Europea e PNRR di Legacoop nazionale
Dal 16 al 18 settembre si è tenuto a Murcia (Spagna) il summit europeo dell’economia sociale, promosso dall’associazione europea Social Economy Europe (di cui l’Alleanza delle Cooperative Italiane è membro) e da CEPES (La confederazione spagnola delle imprese dell’economia sociale) presiedute da Juan Antonio Pedreno.
La partecipazione di oltre 600 persone in rappresentanza di organizzazioni delle cooperative, tra cui Legacoop, e degli altri soggetti dell’economia sociale insieme ai rappresentanti delle istituzioni europee, del governo spagnolo e di alcuni governi dei Paesi Ue è stata l’occasione per un confronto sulle principali sfide per l’economia sociale nell’attuale fase politica europea.
L’incontro con l’Intergruppo del Parlamento Europeo “Economia sociale e servizi di interesse generale” è stata l’occasione per un confronto sulla revisione di metà mandato dell’Action Plan Economia Sociale (approvato nel 2021), per valutare il progresso nell’attuazione del piano ed eventuali modifiche e miglioramenti delle politiche chiave della UE e della programmazione dei fondi, in modo da favorire una maggiore accessibilità a queste misure da parte dei soggetti dell’economia sociale, tra cui le cooperative.
Una tavola rotonda è stata riservata alle prospettive future del Bilancio della UE post 2027: la proposta presentata a luglio dalla Commissione Europea “The Multiannual Financial Framework 2028-2034” introduce un cambiamento strutturale significativo nel Bilancio UE ed una riallocazione delle risorse finanziarie su nuove priorità. L’accorpamento di numerosi fondi in nuovi programmi (Piani nazionali e regionali che assorbiranno Politica di Coesione e PAC) genera anche “preoccupazioni” sulle prospettive future delle politiche europee per alcuni settori economici (ad esempio l’agricoltura) e per le imprese dell’economia sociale, con un impatto rilevante anche sul modello sociale europeo e le relative politiche di sostegno.
La sessione sull’implementazione ed attuazione dell’Action Plan Economia Sociale ha permesso un confronto tra le esperienze di alcuni governi europei nell’adozione e nello sviluppo delle strategie nazionali. Esemplare l’esperienza del governo della Spagna: la ministra del Lavoro e dell’Economia sociale Yolanda Diaz ha messo in evidenza la centralità delle politiche per sostenere e sviluppare l’economia sociale (la Spagna ha messo in campo 800 milioni di euro) come contributo alla costruzione di una società più coesa ed inclusiva, con una riduzione delle disuguaglianze e più lavoro di qualità per tutti.
La presenza degli europarlamentari Maravillas Abadía (PPE), Irene Tinagli (S&D), Ignazio Marino (The Left), Idoia Mendia Cueva (S&D) e della vicepresidente esecutiva della Commissione Europea Roxana Minzatu, ha permesso di condividere con i presenti l’agenda delle istituzioni europee in materia di politiche per la crescita e lo sviluppo dell’economia sociale.
Le preoccupazioni legate all’avvio del nuovo mandato della Commissione Europea (Von der Leyen II), che ha dato poca attenzione al tema e che ha deciso di sopprimere l’Unità sull’economia sociale della DG GROW (quella che si occupa di imprese, industria, sviluppo economico) e accorpare tutte le funzioni in materia nella DG EMPL (Occupazione) hanno trovato una forma di rassicurazione, durante il summit, nelle priorità indicate dalla commissaria Minzatu, che ha elencato alcune azioni da mettere in campo per sostenere l’economia sociale. Dalle politiche di bilancio per questo settore, alla promozione del lavoro di qualità e allo sviluppo di competenze, dal ruolo del sociale nella nuova direttiva sul public procurement, all’aggiornamento dell’Action Plan.
In questo contesto, in Italia si attende l’adozione e pubblicazione della Strategia nazionale per l’economia sociale, quale strumento di programmazione in attuazione della Raccomandazione del Consiglio della UE del novembre 2023, alla quale abbiamo contribuito come Legacoop insieme alle altri centrali cooperative e al Forum del Terzo Settore, nel gruppo di lavoro promosso presso il ministero dell’Economia dalla sottosegretaria Lucia Albano e coordinato dalla Fondazione Terzjus per l’economia sociale (di Torino) per l’aspetto tecnico-scientifico.
Auspichiamo che la Strategia possa essere rapidamente approvata e rappresentare uno strumento di programmazione di politiche pubbliche, iniziative legislative e investimenti utili allo sviluppo e al potenziamento della cooperazione e in generale dell’economia sociale, utile a ridurre disuguaglianze sociali e rispondere a nuovi bisogni.