DPFP, Alleanza Cooperative: servono politiche coraggiose per lavoro, imprese e coesione sociale; rilanciare la cooperazione per attuare pienamente la Costituzione

Roma, 13 ottobre 2025 – Il quadro di stabilità delineato nel Documento programmatico di finanza pubblica è un dato positivo, ma il progressivo venir meno delle risorse e degli effetti degli investimenti del PNRR contribuisce a rendere incerte le previsioni e probabile un preoccupante rallentamento dell’economia: senza un deciso cambio di passo nelle politiche per la crescita, il Paese rischia una nuova stagione di stagnazione. Se tutto ciò è vero, la previsione delle risorse per la crescita resta insufficiente. Andrebbero indicate più risorse, orientandole alla tutela delle imprese in un quadro internazionale geopolitico ed economico a dir poco complesso e allo sviluppo di un’economia sostenibile, che può essere perseguita con l’attuazione delle linee indicate dall’Unione europa in materia di economia sociale.

A sottolinearlo sono i rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative Italiane in occasione dell’incontro con il Governo sul Documento programmatico di finanza pubblica.

Oltre a richiamare una maggiore attenzione dell’esecutivo nei confronti della spesa sociale e sanitaria e a politiche incisive di redistribuzione del reddito, soprattutto a favore del lavoro e della contrattazione collettiva, le Centrali cooperative sottolineano la necessità di un’inversione di tendenza sul fronte delle politiche industriali, con misure in grado di rilanciare la produzione nei settori più esposti alla crisi e alla competitività internazionale e per migliorare gli indicatori di produttività.

Altro aspetto centrale per l’Alleanza delle Cooperative è rappresentato dall’urgenza di un intervento normativo che restituisca piena attuazione all’articolo 45 della Costituzione, che impegna la Repubblica a promuovere la cooperazione “con i mezzi più adeguati”. “È tempo – affermano le centrali cooperative – di avviare una nuova stagione di promozione della cooperazione, dopo vent’anni in cui la legislazione si è concentrata quasi esclusivamente sui controlli e non sullo sviluppo. La recente sentenza della Corte costituzionale n. 116/2025 invita il Parlamento a recuperare il mandato originario della Carta: riconoscere la funzione sociale dell’impresa cooperativa e sostenerne la crescita”.

Lavoro e fisco: misure per la produttività e il reddito dei lavoratori

Le cooperative, con il rinnovato impegno per i rinnovi contrattuali, hanno contribuito attivamente al graduale recupero delle retribuzioni in termini reali, ma chiedono che il Governo accompagni questi sforzi con misure fiscali mirate. In particolare, propongono: un’aliquota IRPEF ridotta al 10% per gli incrementi retributivi derivanti dai rinnovi contrattuali nel triennio 2026–2028 e per le diverse misure di sviluppo del welfare aziendale. Le centrali auspicano inoltre il rilancio della previdenza complementare, attraverso il ripristino di un semestre di “silenzio-assenso” per l’adesione ai fondi pensione, e una campagna informativa nazionale di concerto con le parti sociali, rivolta soprattutto ai più giovani.

Politiche industriali e accesso al credito

L’Alleanza delle Cooperative chiede un’inversione di tendenza nelle politiche industriali: servono interventi strutturali per rilanciare la produzione nei settori più esposti alla crisi internazionale e sostenere la transizione digitale ed energetica. Le proposte includono: la semplificazione delle procedure di accesso e l’utilizzo degli incentivi dei Piani Transizione 4.0 e 5.0, estendendoli anche al commercio; un supporto alla liquidità delle aziende attraverso il rafforzamento delle garanzie sia pubbliche che private.

Contratti pubblici: parità tra lavori e servizi

Le Centrali cooperative chiedono: di sanare rapidamente la disparità creata dal decreto correttivo al Codice degli appalti, che penalizza i contratti di servizi e forniture rispetto a quelli di lavori, e di individuare le risorse per adeguare i contratti sottoscritti con le imprese nei settori ad alto impiego di manodopera e, soprattutto, per prorogare il regime del DL aiuti in modo da evitare il blocco dei cantieri, anche del PNRR.

Economia sociale: un pilastro per la crescita inclusiva

Le centrali sollecitano il Governo ad attuare concretamente la Raccomandazione UE del 27 novembre 2023 sull’economia sociale, che riconosce in questo modello uno degli ecosistemi fondamentali delle politiche industriali europee. Tra le proposte: recuperare la piena esenzione fiscale sugli utili destinati a riserva legale obbligatoria delle cooperative, in coerenza con la giurisprudenza europea e la recente Comfort letter della Commissione UE; sostenere i workers buyout e il passaggio generazionale d’impresa, rifinanziando il Fondo agevolato “Marcora” e introducendo esoneri contributivi per i primi due anni di attività.

Energia e ambiente: valorizzare la cooperazione rinnovabile

Nel campo energetico, le centrali chiedono che le specificità delle cooperative elettriche storiche e delle Comunità energetiche rinnovabili (CER) siano riconosciute. Inoltre, occorre ridurre i costi dell’energia anche attraverso il disaccoppiamento del prezzo dell’elettricità da quello del gas.

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