Dazi, conflitti e rincari energetici: Legacoop chiede un’azione europea urgente per sostenere l’economia continentale e italiana

Gamberini: “Welfare, non warfare: è tempo di agire con prontezza e lungimiranza per tutelare il nostro tessuto economico e sociale, oltreché la pace”

Roma, 23 giugno 2025 – Legacoop lancia un appello urgente alle istituzioni europee affinché rafforzino il proprio ruolo nel contesto geopolitico globale e scongiurino il rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti, i cui effetti già si fanno sentire. Le ripetute minacce di nuovi dazi sulle produzioni europee, in particolare su settori chiave del Made in Italy come vino, formaggi DOP, olio d’oliva e ortofrutta, potrebbero avere impatti pesanti su esportazioni, occupazione e crescita economica.

“Serve una soluzione diplomatica e negoziale -afferma il presidente di Legacoop, Simone Gamberini- che eviti ritorsioni commerciali dannose per tutti. La competizione globale deve basarsi su regole eque e rispetto reciproco, non su misure protezionistiche che generano solo incertezza e ulteriore instabilità. L’impatto dei dazi si somma a un quadro globale critico. L’ennesima guerra rincara l’energia, peggiorando le attese. Su congiuntura economica e previsioni incide un altro shock. Lo scenario, già complesso, è aggravato dall’aumento del prezzo del petrolio a causa del conflitto Israele-Iran. Il sistema produttivo italiano ha tenuto all’inizio del secondo trimestre e gli indicatori sono migliorati per i servizi. Ma i dazi sull’export e l’incertezza stanno deteriorando la fiducia, brutto segnale per i consumi e gli investimenti. Positivo, invece, è il proseguire del taglio dei tassi nell’Eurozona”.

“La svalutazione del dollaro raddoppia i dazi -osserva il presidente di Legacoop- ma può agevolare i tagli ai tassi della Bce. Gli effetti dell’euro forte sul dollaro, nei fatti, si sommano a quelli dei dazi Usa sull’export dell’Eurozona. Oltre a ciò, altre valute che seguono il Dollaro potrebbero svalutarsi, allargando l’effetto negativo per il nostro export ad altri mercati.  È ora sempre più opportuna una politica monetaria espansiva nell’eurozona per sostenere la nostra crescita, stimolando sia i consumi che gli investimenti”.

“Tale scenario -sottolinea ancora Gamberini- rende ancora più critica la debolezza dell’intervento pubblico in ambito sociale e sanitario, con il comparto socio-assistenziale sottofinanziato e a rischio di squilibri e dove un warfare rischia di sostituire le politiche di welfare. Il sentiment economico tra le cooperative nel primo semestre 2025 è negativo, sebbene si preveda una crescita di fatturato nei settori sociale, sanitario e agroalimentare”.

“Le cooperative non possono e non hanno mai delocalizzato -conclude Gamberini- e proprio per questo hanno bisogno di interventi tempestivi per evitare la perdita di quote di mercato e di posti di lavoro. È tempo di agire con prontezza e lungimiranza per salvaguardare il nostro tessuto economico e sociale, oltreché, soprattutto, la pace, fondamento di ogni sviluppo economico e civile”.

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