Torino, 8 ottobre 2025 – Presentati a Palazzo Birago i dati relativi all’indagine annuale realizzata dalla Camera di commercio di Torino sull’andamento delle cooperative torinesi nel 2024 e nel primo semestre 2025. All’indagine, giunta alla nona edizione, hanno collaborato Legacoop Piemonte, AGCI Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord e UE.Coop Piemonte, con il supporto tecnico di Unioncamere Piemonte.
Dall’indagine emerge che nel 2024 le cooperative torinesi hanno generato 2,8 miliardi di euro in valore della produzione e hanno impiegato 40.206 addetti. I servizi alle imprese e quelli alle persone si confermano i settori più importanti del mondo cooperativo: in questi due comparti converge circa il 57% del valore della produzione e poco meno del 91% di addetti totali. In termini di rappresentatività, le associazioni di categoria del territorio rivestono un ruolo di rilievo per il sistema cooperativo: Legacoop Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord, AGCI Piemonte e UE.Coop Piemonte raccolgono insieme 1.216 cooperative associate regionali, in crescita rispetto al 2023 (+88 cooperative). Le cooperative associate con sede legale nella città metropolitana di Torino raggiungono le 782 unità (il 64% del totale delle associate).
Per la prima volta, alla fine del primo semestre 2025, le cooperative torinesi sono scese sotto la soglia delle mille unità, attestandosi a 969 imprese. La consistenza è in diminuzione rispetto a fine 2024 (-3,3%). La tendenza conferma il costante calo che oramai si evidenzia da almeno un decennio nel mondo imprenditoriale della cooperazione: dal 2015 ad oggi il territorio ha perso 510 cooperative (-34,5%), passando da quasi 1.500 imprese a 969.
A contribuire alla diminuzione dello stock di imprese attive, nell’ultimo decennio è il calo progressivo del numero di iscrizioni di cooperative: se nel 2015 le neo-cooperative erano quasi 130, nel 2024 il numero supera di poco le trenta unità e il trend pare proseguire nell’anno in corso. Con questi numeri le cooperative rappresentano lo 0,5% del totale del tessuto imprenditoriale torinese. A Torino città converge il 57,4% delle imprese; seguono distanziati, per presenza, il comune di Ivrea (il 2,9%) e quello di Pinerolo (il 2,8%).
La flessione della consistenza è stata trasversale in tutti i principali settori del mondo cooperativo: i servizi prevalentemente orientati alle imprese e alle persone, che nel complesso rappresentano il 68% delle cooperative (39% e 29%),hanno segnato rispettivamente un -2,3% e un -3,4% rispetto a fine 2024. Le costruzioni, terzo settore per importanza (9,1%), registrano una diminuzione del-7,4%;commercio e industria manifatturiera calano, invece, rispettivamentedel -10,7% e -1,5%. Gli unici settori che rimangono stabili sono quelli dell’agricoltura (il 7,9% del complesso) e quello delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione (il 2,9%). Sul lungo periodo (10 anni), fatta eccezione per il comparto agricolo, tutti gli altri settori hanno evidenziato un calo importante della consistenza imprenditoriale, in particolare il commercio.
“L’indagine, per la prima volta svolta con il supporto tecnico di Unioncamere Piemonte, evidenzia una contrazione del numero di cooperative ma al tempo stesso mette in luce una realtà che continua a esprimere energie importanti, a partire dalla presenza di giovani e donne, che rappresentano una risorsa decisiva per il futuro. Un patrimonio che va sostenuto perché capace di coniugare inclusione, lavoro e radicamento nei territori”. Così Dimitri Buzio, presidente di Legacoop Piemonte. – “Per invertire la rotta e rilanciare la crescita servono condizioni favorevoli alla nascita di nuove imprese – ha proseguito Buzio – e al consolidamento di quelle già esistenti, così da rafforzare il ruolo dell’imprenditoria cooperativa come motore di sviluppo equo e duraturo. Di fronte alle trasformazioni in atto, come Legacoop Piemonte richiamiamo la necessità di un salto di qualità nelle politiche industriali, che non devono essere episodiche ma strutturali e quindi in grado di sostenere l’innovazione, rafforzare le filiere e accompagnare tutte le imprese, grandi e piccole, nella transizione ecologica, digitale e demografica. È in questa prospettiva che la cooperazione può dare un contributo concreto, mettendo a disposizione la sua esperienza nel coniugare sviluppo economico e coesione sociale”.
“Il sistema cooperativo torinese sconta un ridimensionamento progressivo nei numeri, già evidenziato nelle precedenti edizioni dell’indagine, da attribuirsi soprattutto al calo di nuove iscrizioni: per la prima volta si scende sotto le 1.000 unità – spiega Massimiliano Cipolletta, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Si conferma, tuttavia, un universo dinamico dal punto di vista occupazionale, con la ricerca costante di personale soprattutto in ambito salute e sociale, nonostante alcune difficoltà di reperimento”.







