Contrasto allo sfruttamento lavorativo, il Comune di Rimini affida la gestione del progetto COMMON GROUND alla cooperativa Cidas

Il Comune di Rimini, in qualità di Ente titolare ha affidato, da luglio 2023, la gestione delle attività del Progetto COMMON GROUND alla Cooperativa sociale CIDAS (con sede a Ferrara), in partenariato con la Cooperativa Eucrante e l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII.

Il Progetto COMMON GROUND, per azioni interregionali di contrasto allo sfruttamento lavorativo e di sostegno alle vittime di cui alla manifestazione di interesse del ministero del Lavoro e rivolto a persone potenzialmente coinvolte in situazioni di lavoro nero, grave sfruttamento lavorativo o caporalato, è finalizzato ad attuare interventi di supporto all’integrazione sociale, sanitaria, abitativa e lavorativa di cittadini di paesi terzi vittime e potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, trasversalmente a tutti i settori di impiego.

COMMON GROUND nasce dalla volontà di concretizzare quanto previsto dalle Linee Guida nazionali in materia di identificazione, protezione e assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura redatte nell’ambito del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura e al caporalato (2020-2022).

Il Progetto prevede:

  • Attività di identificazione preliminare grazie alla creazione di una Rete Territoriale costituita da Enti, servizi e sportelli, sia pubblici che privati, che assolvono al ruolo di “Antenne territoriali” per l’intercettazione di potenziali vittime di sfruttamento, avviando quindi un meccanismo di referral che prevede una prima analisi del caso di una persona presunta vittima di sfruttamento lavorativo, quindi l’attivazione per una messa in sicurezza della stessa  all’ente preposto per l’identificazione formale.
  • Attività di identificazione formale della vittima in collaborazione con la rete ‘Oltre La Strada’ –  Progetto che la Regione Emilia-Romagna promuove dal 1996 per la presa in carico della presunta o conclamata vittima di sfruttamento, attraverso un sistema integrato di interventi.
  • Attività di protezione e assistenza delle vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo attraverso l’attivazione di servizi di accompagnamento: socio-educativo, socio-legale, socio-sanitario, psico-sociale, socio-lavorativo e accompagnamento ai servizi per l’abitare.
  • Attività di sensibilizzazione, ricerca e formazione attraverso momenti formativi strutturati e workshop tematici, oltre alla formalizzazione di un Osservatorio dedicato sul fenomeno dello sfruttamento lavorativo.

Le prime attività che sono partite e quelle in programma dal mese di settembre sul territorio di Rimini sono:

  • Creazione di una mappatura di Enti, servizi e sportelli territoriali, pubblici e privati che possono fungere da “Antenne” per l’intercettazione di potenziali vittime di sfruttamento lavorativo con l’obiettivo di consentire l’avvio di efficaci azioni di referral.
  • Azioni di outreach quali: l’attivazione di un’unità mobile che si occupa di osservare, mappare e prendere contatto con le potenziali vittime di sfruttamento lavorativo, accattonaggio e reclutamento; la distribuzione di materiale informativo per favorire l’emersione dei casi e l’attivazione di azioni in supporto delle potenziali vittime.
  • Avvio di una campagna sui mezzi di trasporto pubblico per informare, dare visibilità al Progetto e ampliarne la diffusione, la cui finalità è raggiungere sia il target specifico sia quello generico di Progetto.
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