Roma, 10 ottobre 2025 – Il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL) ha pubblicato i documenti relativi all’evento che si è svolto l’8 luglio scorso intitolato “Le cooperative del sole. Un’opportunità per i consumatori“, al quale hanno partecipato, tra gli altri: Giorgio Nanni, responsabile ufficio Ambiente ed Energia di Legacoop, Andrea Ferrante, della CER cooperativa Amerina Forre, e Mauro Guarini, vicepresidente della CER cooperativa Part-Energy.
Nel suo intervento, Nanni si è concentrato sul valore delle CER: un modello che a suo avviso coniuga sostenibilità ambientale, partecipazione democratica e giustizia sociale. Le CER, infatti, permettono a cittadini e imprese non solo di produrre e consumare energia in modo collettivo e mutualistico, ma anche di coinvolgere attivamente chi non possiede impianti, rendendolo parte della transizione energetica. Le CER, secondo Nanni, possono generare un vero e proprio “reddito energetico rinnovabile”, ovvero un ritorno economico diretto per chi partecipa, configurandosi come una forma di innovazione sociale. Affinché ciò avvenga, è necessario semplificare le normative e le autorizzazioni, prevedere agevolazioni mirate, riconoscerle come parte integrante dell’economia sociale e valorizzarle come start-up a impatto collettivo.
Guarini ha raccontato l’esperienza della cooperativa Part-Energy, che ha già attivato 37 Comunità dal 2024, e altre 60 sono in fase di attivazione. Secondo lui le CER nascono e crescono nei territori dove esiste un forte senso di comunità, così da diventare non solo uno strumento tecnico, ma anche un luogo di dialogo, partecipazione e decisione collettiva. Non si tratta – secondo Guarini – solo di accedere all’energia, ma di farlo come comunità, condividendo responsabilità e scelte. In questo contesto, la cooperativa si conferma la forma giuridica più adatta: democratica, inclusiva, capace di promuovere la responsabilità collettiva e affrontare temi cruciali come la povertà energetica.
Anche secondo Ferrante la cooperativa è l’unica forma che consente una vera inclusione dei cittadini. A suo avviso, anche se il ritorno economico diretto è limitato, il valore sociale è altissimo: generare energia sul proprio territorio significa rafforzare la comunità, creando sicurezza e stabilità.
Leggi qui l’editoriale di Giorgio Nanni sull’evento.