CIRFOOD District: un patto per garantire il giusto prezzo alla ristorazione collettiva

Reggio Emilia, 28 ottobre 2025 – Presso il CIRFOOD DISTRICT di Reggio Emilia si è svolto il Terzo Summit della Ristorazione Collettiva, promosso da CIRFOOD.

L’iniziativa ha riunito rappresentanti di imprese, istituzioni, pubbliche amministrazioni, sistema sanitario e filiera agroalimentare per costruire un patto condiviso con l’obiettivo di riconoscere alla ristorazione collettiva il suo ruolo fondamentale nel sistema di welfare del Paese, attraverso politiche pubbliche dedicate e un corretto bilanciamento tra sostenibilità economica, sociale e ambientale.

Con quasi 1 miliardo di pasti serviti all’annooltre 100mila professionisti impiegati e circa 5 miliardi di euro di fatturato complessivo, la ristorazione collettiva rappresenta una delle infrastrutture sociali più capillari e strategiche per il welfare del Paese, un presidio educativo e sociale che sostiene ogni giorno milioni di cittadini nelle scuole, negli ospedali e nei luoghi di lavoro.

Nel corso dell’incontro, Chiara Nasi, Presidente di CIRFOOD, ha dichiarato: “Vedere oggi tanti interlocutori impegnarsi concretamente per dare valore al nostro settore è il risultato che ci eravamo prefissati. Ora serve trasformare le parole in azioni: dobbiamo costruire tavoli di lavoro stabili, mettere a sistema competenze e ruoli diversi e dare finalmente il giusto prezzo a un servizio di welfare essenziale, soprattutto alla luce dei cambiamenti strutturali cui va incontro la nostra società. La pubblicazione della circolare interpretativa sui CAM, di cui si è discusso lo scorso anno al Secondo summit della ristorazione collettiva e pubblicata alcune settimane fa dal MASE, è un primo passo concreto: dimostra che il dialogo tra istituzioni e imprese può portare risultati. Ora dobbiamo continuare, insieme, su questa strada”.

Un messaggio che invita all’avvio di un tavolo di lavoro interministeriale, per garantire il giusto valore economico e sociale a un servizio essenziale per milioni di cittadini italiani.

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