Assemblea dell’Alleanza delle Cooperative italiane: “Continua a essere l’unica esperienza di aggregazione tra corpi intermedi”

Riunita oggi a Roma l’Assemblea nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane composta da 150 rappresentanti di Agci, Confcooperative e Legacoop che insieme rappresentano il 90% della cooperazione italiana per persone occupate 1,1 milioni e fatturato 150 miliardi di euro.

Roma, 16 gennaio 2024 – “L’Alleanza delle Cooperative continua a essere l’unica vera esperienza di aggregazione tra soggetti diversi nell’ambito della rappresentanza e dei corpi intermedi”. Lo dicono i presidenti delle tre organizzazioni socie di Alleanza, Giovanni Schiavone (Agci), Maurizio Gardini (Confcooperative) e Simone Gamberini (Legacoop), che hanno proposto all’Assemblea del coordinamento delle centrali cooperative, riunita oggi, un impegnativo programma di azioni.

Un programma ambizioso che impegna le organizzazioni su una serie di fronti. In particolare: sul fronte europeo dove sono molti i dossier che la cooperazione di Alleanza sta seguendo e sul fronte legislativo nazionale, tra i quali l’intervento ai tavoli e alle convocazioni istituzionali con un componente per ciascuna organizzazione così da garantire rappresentanza e partecipazione nel confronto con le istituzioni.

L’Assemblea ha approvato il bilancio dell’Associazione, ha approvato modifiche statutarie necessarie a meglio definire il ruolo di coordinamento del movimento cooperativo italiano maggiormente rappresentativo e soprattutto ha approvato un nuovo patto politico che contiene un programma di attività 2024 che vedrà Alleanza impegnata a portare avanti in tutte le sedi istituzionali italiane ed europee le istanze della cooperazione italiana.

“Oggi siamo davanti ad un nuovo inizio del percorso dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Non a caso abbiamo votato una modifica dello Statuto che sancisce il superamento del ‘verso l’Alleanza delle Cooperative Italiane’. Una modifica alla quale è necessario guardare in positivo, in quanto non costituisce solo la presa d’atto e la consapevolezza dell’impossibilità, nelle condizioni date, di arrivare a strutturare un’organizzazione unitaria, ma anche la dichiarazione di una volontà di costruire chiaramente affermata nel primo articolo dello Statuto”, ha affermato il presidente di Legacoop Gamberini. “Penso che avremmo commesso un errore a convocare qui tutti i gruppi dirigenti delle nostre organizzazioni senza valorizzare il significato politico di questo momento. Questo non è un patto di consultazione: è un patto politico che rappresenta un nuovo inizio sotto il profilo sia della governance dell’Alleanza sia del programma di lavoro che abbiamo predisposto, elementi sui quali poggia la volontà di andare avanti in una dimensione che apre a una prospettiva diversa, dove quel ‘distinti ma uniti’, che è scritto anche nel documento, trova espressione nella volontà di proseguire un’esperienza che, a oggi, è l’unica esperienza di aggregazione di soggetti diversi nel campo della rappresentanza”.

E ancora: “Dobbiamo essere consapevoli del valore del percorso che abbiamo fatto insieme in questi anni e che potrà avere un valore politico ancora più forte se nei prossimi mesi riusciremo a dare gambe a questo progetto sia nei settori sia nei territori sia per la capacità di rappresentare gli interessi delle organizzazioni e delle cooperative che associamo sui tavoli indicati nel programma di lavoro. Penso che debba essere nella consapevolezza di tutte le nostre organizzazioni e nel loro dibattito politico interno che questo passaggio di fase non è un episodio, ma la scelta condivisa di affrontare in modo diverso un percorso che si colloca però nella dimensione della rappresentanza unitaria che abbiamo deciso di mantenere nei suoi elementi fondamentali. È chiaro che, come gruppi dirigenti, oggi siamo tutti chiamati ad essere coerenti con queste scelte, consapevoli che dovremo riaprire il cantiere dell’Alleanza delle Cooperative in questi territori o in quei settori dove non siamo ancora riusciti a fare i passi in avanti indispensabili alla costituzione dei coordinamenti; l’obiettivo è di arrivare a condividere, e lo si sta già facendo in molti settori e in molti territori, un programma comune di lavoro coordinato con quanto verrà proposto a livello nazionale. Dopo le tante discussioni che abbiamo fatto fuori e dentro ai nostri organi, credo che sia arrivato il momento di ripartire con forza, con la consapevolezza che oggi, soprattutto da parte delle cooperative che rappresentiamo, c’è la volontà di proseguire su questo percorso. Siamo consapevoli che ci siamo dati degli obiettivi ambizioni e che sta nelle mani di tutto il gruppo dirigente dell’Alleanza delle Cooperative la responsabilità di dare gambe a questo progetto. Legacoop contribuirà con il suo impegno pieno e convinto a realizzare questo obiettivo”.

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