Roma, 12 novembre 2025 – Alleanza delle cooperative italiane agroalimentari e della pesca condividono e rilanciano le preoccupazioni espresse dalle associazioni delle cooperative del settore europee Copa e Cogeca nella lettera indirizzata ai membri del Parlamento europeo con le proposte di revisione del Quadro finanziario pluriennale (Mff 2028-2034) e della Politica agricola comune.
“Le cooperative italiane agroalimentari e della pesca condividono in pieno l’allarme lanciato
dalle organizzazioni europee”, sottolineano i tre presidenti Cristian Maretti (Legacoop Agroalimentare), Antonello Capua (Agci Agroalimentare) e Raffaele Drei (Confcooperative Fedagripesca). “Così come presentate, le modifiche al Mff e alla Pac non garantiscono né la tenuta economica delle imprese
agricole né la stabilità del mercato alimentare europeo. È indispensabile che l’Unione europea assuma
finalmente un approccio strategico all’agricoltura, riconoscendo che sicurezza alimentare e sicurezza
geopolitica sono oggi la stessa cosa. Perché vale la pena ricordare che nella pesca le importazioni
raggiungono il 70% del prodotto ittico annuo consumato nella Ue”.
Tra le principali criticità evidenziate da Alleanza c’è l’assenza di un incremento della quota della
Pac nel bilancio UE, che rimane sotto il 15% e con risorse inferiori del 20% rispetto all’attuale periodo e
sopratutto si continua a mantenere l’integrazione della Pac in un Fondo unico, che indebolisce il
carattere comune della politica agricola. A questo si sommano spostamenti tecnici insufficienti tra
regolamenti, che lasciano fuori elementi essenziali come controlli, penalità e cofinanziamento, oltre a un
“obiettivo rurale” considerato marginale in quanto privo di risorse aggiuntive. Infine l’impianto del
“piano nazionale unico” è ritenuto fonte di complessità amministrativa e potenziale distorsione del mercato
unico. Difficoltà che investono anche il settore della pesca. La rinazionalizzazione della politica della pesca
(Pcp) ne danneggia il carattere comune e rischia eventualmente anche di essere in contrasto con il
Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (Tfue) che assegna questa competenza in esclusiva alla Ue.






